La diagnostica per immagini è uno degli ambiti di maggiore potenzialità per lo sviluppo di dispositivi medici che si avvalgono dell’Intelligenza artificiale. A fine aprile ha ottenuto l’autorizzazione normativa dell’Unione Europea il primo strumento AI di imaging medico completamente autonomo.
Si tratta di ChestLink, un dispositivo di Intelligenza Artificiale prodotto dalla società Oxipit in grado di leggere i raggi X del torace senza la supervisione di un radiologo.
Prima di ottenere la certificazione CE Iib – che apre all’implementazione clinica in 32 Paesi europei – lo strumento ha operato in un ambiente di reporting supervisionato per più di un anno in sedi pilota, elaborando un totale di più di 500mila immagini radiografiche del torace, tutte provenienti da pazienti reali.
ChestLink scansiona i raggi X del torace e invia poi automaticamente i risultati dei pazienti al radiologo, segnalando già quelli che reputa anomali e chiedendone esplicitamente una revisione.
Al medico viene fornita una pagina di analisi dettagliata con aggiornamenti in tempo reali dei casi refertati autonomamente e i passaggi che hanno portato gli algoritmi a segnalare come anomali o meno i casi.
Maggiori informazioni in questo articolo.
A CACCIA DI NEVI
L’AI interviene anche nel campo del monitoraggio dei nevi, utile alla diagnosi precoce di melanoma e carcinoma della pelle.
SkinVision, ad esempio, è un servizio medico a pagamento, validato clinicamente, che aiuta a valutare nevi e macchie cutanee e a fornire raccomandazioni sui passi da intraprendere.
Alla base del sistema c’è un algoritmo di Intelligenza artificiale che paragona la foto scattata con quelle contenute in una banca dati di immagini esistenti. Seguendo alcuni parametri – tra cui grandezza, colore e conformazione – è in grado di fare una prima analisi.
Il risultato viene trasmesso sull’applicazione, a disposizione dell’utente che, in caso di sospetto, viene invitato a fare ulteriori approfondimenti con un dermatologo.
Anche SkinVision è un dispositivo medico regolamentato con marchiatura comunitaria, certificazione Iso per la sicurezza delle informazioni e la gestione dei dispositivi medici.
Per approfondire è disponibile questo articolo sul sito di Tech2doc.
BENDAGGIO INTELLIGENTE
Ma si può andare ancora oltre.
All’inizio del 2021, dei ricercatori dell’Università di Glasgow hanno presentato un bendaggio intelligente dotato di sensori integrati in grado di rilevare a livello cutaneo dati di sforzo e temperatura.
Le informazioni vengono trasmesse in tempo reale allo smartphone e al medico. Attraverso questa tecnologia si possono monitorare e curare ferite della pelle, come piaghe e ulcere, velocizzandone il processo di guarigione, oppure casi clinici come l’innesto di pelle o le terapie a pressione negativa.
Permettendo il rilevamento costante dei parametri vitali, comunque, il dispositivo può essere utilizzato anche nella diagnosi wireless di problemi respiratori legati, ad esempio, al Covid-19.
I ricercatori se ne sono accorti dopo aver applicato lo strumento al torace di un manichino, usando i sensori di sforzo per monitorare l’espansione del torace.
In questo articolo è possibile trovare maggiori approfondimenti.
E LA MEDICINA GENERALE?
Dalla diagnostica alla terapia, alla gestione amministrativa o epidemiologica fino alla creazione di nuovi farmaci, l’Intelligenza Artificiale ha potenzialità enormi nel campo della medicina.
Ma la sua applicazione contiene ancora degli interrogativi circa limiti e prospettive.
Di questo argomento parla il dottor Giampaolo Collecchia nel video “Intelligenza Artificiale: limiti e potenzialità di applicazione nel campo della medicina generale”.
Claudia Torrisi