«Per i medici di famiglia no alla dipendenza, ma obbligo di associarsi»
Dopo la pandemia il ruolo dei medici di famiglia va rivisto, ma non stravolto con ipotesi radicali come quello di trasformarli, come chiedono alcune Regioni, in dipendenti del Servizio sanitario (oggi sono infatti in libera professione convenzionata): una via dannosa questa sia per i pazienti che perderebbero il rapporto di fiducia con il proprio medico, ma anche per il Ssn che pagherebbe un conto troppo salato con l’Enpam, l’ente previdenziale dei camici bianchi, che andrebbe in default.
Meglio invece prevedere forme di obbligo ad associarsi in modo che questi studi con più medici, personale e tecnologie garantiscano servizi e una reperibilità 12 ore al giorno e siano in grado di lavorare in collaborazione con le future case di comunità previste dal Pnrr che associate agli attuali distretti devono diventare i veri «hub» delle cure sul territorio. [Leggi tutto l’articolo]
(FONTE: Il SOLE 24 ORE)