Gli effetti del progressivo pensionamento di un’intera coorte di medici hanno imposto la revisione del contributo minimo di Quota A, che dal prossimo anno aumenterà con un meccanismo diverso.
Il nuovo regime prevede, per quanto concerne il contributo da versare, una rivalutazione annua che passa dall’1,5 al 3 per cento e che si andrà a sommare al 100 per cento del tasso d’inflazione (invece che il 75 per cento).
La modifica è stata ratificata con 164 voti favorevoli e 6 contrari dall’Assemblea nazionale, riunita sabato 29 aprile per l’approvazione del bilancio consuntivo 2022.
LE RAGIONI DELL’AUMENTO
Le condizioni demografiche ed economiche che hanno indotto l’Enpam a rivedere gli importi del contributo minimo per tutti i medici e i dentisti sono state illustrate nel corso dell’assemblea nazionale dello scorso novembre e comunicate a tutti gli iscritti attraverso il Giornale della previdenza dei medici e degli odontoiatri (da pagina 20 a pagina 27).
In sintesi, basti pensare che nell’ultimo anno i nuovi pensionati di Quota A sono stati più di 10mila (10.618) mentre il numero totale dei contribuenti attivi è diminuito di oltre 3mila (-3.148 medici e dentisti).
Una tendenza consolidata negli ultimi anni, segnati dal progressivo e massiccio ricorso al pensionamento della generazione del baby-boom, solo parzialmente compensato dall’ingresso delle nuove leve.
Anche la distribuzione delle età ha il suo peso. Mettendo a confronto la platea degli iscritti Enpam di oggi e quella di 10 anni fa si nota che il numero dei contribuenti alla Quota A è cresciuto del 3 per cento, a fronte però di un calo del 6 per cento dei professionisti con più di 40 anni, quelli che – per intenderci – versano il contributo di importo maggiore.
SALVADANAIO PREVIDENZIALE PIU RICCO
L’aspetto più importante da tenere in considerazione, comunque, è che la Quota A non è una tassa ma un contributo che ogni professionista accantona in un salvadanaio previdenziale che cresce in proporzione ai versamenti fatti. Poiché dal 2012 questa gestione funziona con il metodo contributivo, più si versa più si prenderà di pensione.
Un aumento della Quota A, quindi, non comporta una maggiore spesa ma un maggiore risparmio.
TUTTI I VANTAGGI DELLA QUOTA A
I benefici della Quota A, inoltre, non si limitano alla pensione, che già di per sé restituisce con gli interessi tutti i versamenti fatti durante la vita professionale. La Quota A dà infatti diritto a una lunga serie di prestazioni di welfare che vengono garantite a tutti gli iscritti senza costi aggiuntivi. Mutui per i giovani, sussidi in caso di difficoltà o in caso di calamità naturali, assicurazione gratuita per long term care: sono alcune delle tutele previste.