Nel corso di una conferenza stampa in Senato è stato presentato il disegno di legge per il potenziamento della medicina territoriale che ha come prima firmataria Maria Cristina Cantù, vicepresidente della commissione Sanità.
“Il provvedimento prevede la creazione di una Rete vicina al cittadino dalla presa in carico fino alle cure specialistiche, in cui il medico di assistenza primaria può contare sul supporto degli specialisti per prevenire, assistere e rispondere ai bisogni che non richiedono ospedalizzazione, anche attraverso il rafforzamento delle attività di teleconsulto”, ha commentato Maria Cristina Cantù, eletta al Senato nelle fila della Lega.
“Più sburocratizzazione, attraverso l’obbligo di utilizzare il fascicolo sanitario elettronico, nuove regole d’ingaggio e misure per l’incremento dei medici, un sistema di remunerazione che premia il merito, prevedendo anche un controllo delle attività e dell’appropriatezza del servizio. Su oltre 20 milioni annui di accessi al Pronto soccorso, il 90% non sfocia in un ricovero: investire nella medicina territoriale significa intervenire su tali cronicità, sanabili attraverso un’attività di prevenzione”, ha concluso la senatrice.
Per il segretario generale nazionale Fimmg, Silvestro Scotti, “il testo mette un punto fermo sulla libertà di scelta del cittadino, che ha il diritto di avere un medico di famiglia con cui stabilire uno stretto rapporto di fiducia. Importante l’impegno per risolvere l’attuale grave carenza, prevedendo l’inserimento di almeno un medico ogni 1000 residenti. Il richiamo al Pnrr faciliterebbe inoltre i percorsi per arrivare ad accordi contrattuali che sviluppino nei territori l’associazionismo, la continuità dell’assistenza e l’utilizzo di dispositivi medici per una migliore gestione dei pazienti cronici nello studio del loro medico e dei più fragili al loro domicilio. Particolarmente innovativa la previsione di una riqualificazione del settore con investimenti non solo sulle strutture ma anche sui professionisti”.
Per il presidente nazionale Snami, Angelo Testa, è “un disegno di legge che, con la dovuta attenzione alle carenze attuali, programma la sanità territoriale del futuro, valorizzando la figura del medico di medicina generale che torna ad essere il centro della assistenza sul territorio. Cronicità, innovazione, telemedicina ed investimenti che danno una speranza di futuro ad un settore abbandonato negli anni al proprio destino”.
Il presidente dell’Enpam, Alberto Oliveti, ha confermato da parte sua “l’impegno per supportare reti di studio idonee” e ha aggiunto: “bisogna rilanciare le reti degli studi professionali: questi devono avere un livello appropriato di tecnologia, interconnessione e personale di supporto, per permettere forme mono o pluri-professionali di assistenza sul territorio, e devono essere finalizzati all’integrazione professionale dei vari livelli di prevenzione e di cura”, ha concluso.