DANTE E I SUOI AMORI di Umberto Vitali
Al Sommo Poeta è dedicato quest’agile volume che si legge tutto d’un fiato.
Una riflessione personale sull’eredità del pensiero dantesco, un’emozione da condividere con i lettori, un omaggio sentimentale all’Alighieri pubblicato nel 700esimo anniversario della morte.
Umberto Vitali, pediatra ferrarese ora in pensione, ripercorre per sommi capi la parabola esistenziale e gli amori del Padre della lingua italiana. Evitando ogni intento cattedratico, dichiara nell’introduzione.
All’alba del XIV secolo, Dante viene eletto priore, ascritto all’arte dei medici e speziali.
Due anni dopo, nel 1302, nell’incandescente cornice politica fiorentina inizia la sua “crocefissione giudiziaria”. Viene condannato prima all’esilio perpetuo (in contumacia) e poi al rogo. Non rivedrà più la sua amata Firenze.
Con la rabbia nel cuore, l’esule comincerà a scrivere la Commedia. Ultimerà il Paradiso alla vigilia della sua scomparsa, nel 1321, dalla scena terrena.
L’Autore riporta (e commenta) nelle sue pagine alcuni passi del Divin Poema, sottolineandone la sorprendente attualità e universalità. A partire dalla celeberrima terzina “Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”.
Faust Edizioni, Ferrara, 2021, pp.94, euro 12,00