La fotografia notturna è un viaggio affascinante nel mondo della luce e del colore.
Apparentemente una contraddizione, visto che la principale difficoltà che incontra il fotografo dopo il tramonto è proprio la scarsità di luce. Ma questa è la sfida, affascinante, da vincere.
Quando scattiamo di notte diventa difficile la messa a fuoco e l’esposizione corretta.
In compenso, le ombre lunghe e i contrasti possono diventare drammatici, concorrendo a creare un’atmosfera unica che non si trova in altri generi fotografici.
Un’altra caratteristica sono le lunghe esposizioni che, se da una parte richiedono l’uso del cavalletto o di un supporto, dall’altra possono regalare effetti sorprendenti.
La fotografia notturna richiede l’uso di alti valori ISO per compensare la mancanza di luce: anche in questo caso si deve imparare a trovare il giusto equilibrio tra esposizione, apertura del diaframma e Iso per evitare il “rumore” dell’immagine.
Inoltre, permette di esplorare, sperimentare e catturare scenari unici e di applicare quelle tecniche utilizzati in altri generi fotografici – come il paesaggio, le foto di architettura, la street photography – sotto una luce nuova. Anche se questa è scarsa.
Una sfida che i nostri lettori hanno colto e vinto.
In questa prima selezione, abbiamo prediletto scatti realizzati con tecniche differenti, anche per dare ispirazione a chi vuole cimentarsi con il nostro concorso, ma è ancora in cerca di un’idea.
Norberto Maccagno
Nikon D 3100 0,8 sec; f7,1 iso 800 lente 10mm
La copertina la merita Paolo Righi, di Rimini, specialista in neuropsichiatria infantile. L’immagine è un panorama marino di una diga foranea in penombra. Il colore rossastro, dato dalla luce dei lampioni che si riflette su molo, crea una linea sull’acqua che prosegue sulla sinistra legandosi al rosso del tramonto che sta lasciando il posto alle tenebre. Ottima la composizione che segue le regole della foto di architettura, il tutto impreziosito dall’acqua del mare setata, grazie al basso tempo di esposizione e al riflesso, mosso, dei lampioni sul mare.
Camera di acquisizione: Zwo Asi 294 Mc Pro; telescopio di acquisizione: Skywatcher Evostar ED80; montatura: Skywtcher EQ5 motorizzata
Emanuel D’Amore, medico di famiglia con ambulatorio a Trento, è un appassionato di astronomia. L’immagine ritrae la Nebulosa Rete, nata dall’esplosione di una stella diversi millenni fa. La foto, a lunga posa, è stata realizzata con un’apposita camera montata su di un telescopio. Si distinguono, ci dice, diversi filamenti disposti in tre gruppi principali. Per noi, che di astronomia non capiamo nulla, la foto diventa una bella composizione astratta.
Panasonic DMC-TZ5, 1/8 sec; f3,3; 400 Iso; focale 4,7mm
Le fotografie d’architettura, di notte, acquistano ancora più fascino. Lo conferma il Petronas twin towers, in Malaysia immortalato da Roberto Gnudi, milanese, libero professionista, medico specialista in odontostomatologia. L’illuminazione esalta le linee verticali e il fondo scuro della notte ne accentua il contrasto. Azzeccata anche la scelta di non utilizzare il bianco e nero o di ‘desaturare’ troppo. In questo modo, si sono potuti cogliere i bagliori giallognoli provenienti da alcune finestre, che conferiscono all’immagine ancora più il senso di tridimensionalità
Leica M 1/45 sec; f 2,0; iso 3200; focale 35mm
Allo straniamento ottenuto attraverso la tecnica fotografica, concorre l’opportunità di ritrarre la quiete in città che durante il giorno sono freneticamente affollate. È il caso di Venezia fotografata da Aldo Calcinotto, medico del lavoro, di Oderzo (Treviso). Una città che di sera si svuota dei turisti, lasciando il posto ai pochi residenti e restituendo a calle e canali il silenzio e il fascino di un tempo. Il cliente della trattoria che sul ballatoio si fuma in tranquillità una sigaretta lo certifica. L’utilizzo del bianco e nero, della “grana” creata degli Iso alti, ci riportano indietro nel tempo.
Fujifilm X100V 1/20 sec f/4 1so 6400
Venezia di notte è anche la scelta di Alessandro Vicini, odontoiatra libero professionista a L’Aquila. Con un’inquadratura tipicamente da street photography, l’utilizzo del colore – reso quasi monocromatico dalla luce dei lampioni esaltato della nebbia – offre una immagine vellutata e deserta della cittadina lagunare dove i protagonisti sono i due, lontani, personaggi che sembrano persi nella piazzetta.
Nikon D7500 15 sec; f4; iso 2500; focale 18mm
Tra le tecniche che possono essere utilizzate nella fotografia notturna c’è quella del light painting, che permette di “dipingere” utilizzando delle torce luminose. Si utilizza una macchina fotografica montata sul cavalletto con una posa molto lunga, si muove la fonte luminosa come se fosse un pennello creando scritte o disegni. Questa è la tecnica utilizzata da Catherina Dominguez Reali, oftalmologa romana, che ci propone una scritta che in questo periodo è anche un auspicio.
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