Parlare di sanità digitale oggi significa parlare di dati e della mole sempre maggiore che ogni giorno ne viene raccolta, elaborata, processata. Questa crescita esponenziale è dovuta all’utilizzo della telemedicina, all’adozione del Fascicolo sanitario elettronico, alla gestione integrata delle Cartelle cliniche elettroniche, all’uso dell’intelligenza artificiale nell’imaging diagnostico, alla chirurgia a distanza o robotica. A quest’ultimo proposito, ad esempio, lo scorso giugno all’ospedale Humanitas Gavazzeni di Bergamo è stato eseguito il primo intervento a livello mondiale di cardiochirurgia con occhiali smart e il “supporto” del robot ‘Da Vinci’. L’intervento di bypass coronarico a cuore battente in mini-toracotomia è stato eseguito grazie a un’operazione “a più mani”, con un chirurgo in collegamento dal Belgio, attraverso una piattaforma digitale. Qui è possibile trovare ulteriori informazioni sull’intervento.
UNA MINIERA DA SFRUTTARE E SORVEGLIARE
Dai dati si ottengono indicazioni per diagnosi, interventi, terapie. Oppure si possono aiutare gli ospedali a stimare i tassi di ricovero futuri, e dunque allocare il personale adeguato e stabilire le turnazioni più consone. Il tutto a beneficio dei pazienti.
Affinché i dati assolvano a queste funzioni importantissime per la sanità, devono essere gestiti in modo adeguato, avvalendosi di infrastrutture tecnologiche robuste e sicure, e vanno conservati in maniera corretta, per consentire un’elaborazione veloce e che non metta a rischio la salute dei pazienti o l’operatività di una struttura. Maggiori approfondimenti in questo articolo sul sito di Tech2Doc.
Una delle tecnologie a sostegno delle aziende sanitarie è l’Operating room management (Orm), un servizio che garantisce una migliore gestione e controllo dei blocchi operatori all’interno degli ospedali. Anche il Piano nazionale di ripresa e resilienza lo cita, come strumento per migliorare la qualità del servizio sanitario. E, secondo una recente ricerca, la crescita di questo tipo di software tenderà a raddoppiare, passando dai 2,4 miliardi di dollari registrati nel 2020 a 4,4 miliardi attesi entro il 2025.
GESTIONE DEI BLOCCHI OPERATORI
L’Orm si divide in due tipologie: quello strategico e quello operativo. Il primo è legato all’aspetto strategico aziendale, e agisce sull’implementazione di strumenti per ottimizzare i costi e ridurre i rischi. L’Orm operativo, invece, si concentra sul miglioramento dell’efficienza in termini di maggior numero di interventi con il minimo dispendio economico. Grazie all’utilizzo dei dati, l’Operating room management system riesce a elaborare e gestire informazioni in modo da migliorare il servizio erogato e utilizzare in maniera razionale e sfruttare al meglio le risorse messe in campo dalle aziende sanitarie.
Tra i vantaggi dell’uso di Orm, infatti, ci sono: risparmio del tempo e riduzione di errore e rischio dovuti a operazioni manuali, monitoraggio continuo e costante del blocco operatorio dove il paziente viene seguito dall’inizio fino alla fine del percorso, ottimizzazione dei documenti su pre e post operatorio, migliore gestione dei materiali e delle scorte della struttura evitando sprechi.
Per saperne di più su questo tipo di tecnologia, si può cliccare sull’articolo ‘Operating room management: come il digitale migliora la gestione delle sale operatorie’.
Claudia Torrisi