“Siamo felici di apprendere dai rappresentanti politici intervenuti che l’ipotesi di passaggio alla dipendenza dei medici di medicina generale non è più all’ordine del giorno”. Così il presidente dell’Enpam Alberto Oliveti si è espresso di fronte al congresso Fimmg in corso a Villasimius (Cagliari).
“Credo che la fiduciarietà sia il vero valore aggiunto della professione del medico di famiglia – ha detto Oliveti –. E credo che lo scrigno nel quale vada custodito questo valore sia lo studio professionale, che è la vera concretizzazione del concetto di prossimità”.
“Certo, lo studio deve essere adeguato all’evoluzione scientifica, informatica e tecnologica e supportato da collaboratori – ha continuato il presidente dell’ente previdenziale –. Occorre un’integrazione orizzontale tra pari, quindi più medici che usano le forme associative e aggregative che esistono, ma anche un’integrazione di tipo verticale, multiprofessionale e multidisciplinare, pensando per esempio alle proposte di inserire la figura dello psicologo”.
“Questi fattori produttivi di salute devono però essere finanziati e non possono essere lasciati sulle spalle di un professionista, che riceve una quota per poi essere lasciato solo a far fronte a costi evidentemente crescenti, che rischiano di rendere i servizi non uniformi sul territorio nazionale”.
“Il momento è difficile per tutti e si tenga conto che solo a causa dell’inflazione, l’Ente di previdenza della categoria avrà una maggiore spesa per pensioni per 150 milioni di euro – ha detto Oliveti –. Nonostante questo l’Enpam è pronto a dare un sostegno alla rete degli studi professionali che va riqualificata”.