La vicenda dell’ennesimo episodio di violenza ai danni di un medico, questa volta aggravato dalla connotazione razzista, va avanti con la condanna della categoria e una denuncia depositata alla Procura della Repubblica.
Andi Nganso, medico di 34 anni, originario del Camerun, si è rivolto alla magistratura in seguito all’aggressione verbale che denuncia di avere subito da un paziente due settimane fa, al punto di primo intervento di Lignano, in provincia di Udine. “Non toccarmi che mi attacchi le malattie” e “preferivo due costole rotte che farmi visitare da un dottore negro” sono alcune delle offese che il medico racconta di avere ricevuto.
“Gli episodi di violenza contro gli operatori sanitari sono purtroppo all’ordine del giorno, ma in questo caso si aggiunge la vergogna e la miseria del razzismo”, commenta Omar Hussen Abdulcadir, ginecologo e presidente dell’associazione medici e sanitari africani in Italia e dell’associazione dei medici camerunensi in Italia.
“Esprimiamo sdegno – continua il medico – per l’aggressione subita dal dottor Andi Nganso, siamo vicini a lui e a tutto il personale sanitario vittima di episodi di violenza mai emersi dalle cronache. Al tempo stesso esprimiamo fortissima amarezza per il ripetersi di episodi che contribuiscono a minare le fondamenta di una convivenza civile e pacifica, e ci aspettiamo una presa di distanza decisa e una condanna ufficiale da parte delle istituzioni”.
Per denunciare i ricorrenti episodi di violenza contro i sanitari si è espressa a più riprese anche la Fnomceo, con il presidente Filippo Anelli, che in occasione della scorsa ‘Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari’ aveva riportato il bilancio preoccupante dell’Inail, che stima in 2.500 gli episodi di violenza denunciati ogni anno dagli operatori sanitari come infortuni sul lavoro.
Af