I CASI DEL MARESCIALLO MACCADÒ di Andrea Vitali
Dal 29 ottobre scorso è tornato in libreria il maresciallo Ernesto Maccadò, scaturito dall’inesauribile creatività e dalla fervida penna di Andrea Vitali. Attraverso il magico filtro della letteratura, l’Autore ci riporta nel 1928 a Bellano, sulle sponde dell’incantevole lago di Como.
In ogni angolo del globo si sta diffondendo la radiofonia. La prima radio è già apparsa da alcuni anni. I primi ricevitori hanno un costo molto elevato (pari a tre stipendi mensili di medio importo). Maccadò vorrebbe regalare un apparecchio radiofonico alla moglie Maristella, che lo desidera tanto. Il suo appuntato, Misfatti, ne ha comprato uno a rate, per farne dono alla sua signora.
Mentre il maresciallo valuta se cedere o meno al desiderio della consorte, un tale Graziato Ciancicati, accompagnato dal figlioletto minore Umilio, viene colto in flagrante a “prelevare” il carbone dal deposito della ferrovia. Il Graziato, su cui pende una denuncia di furto raccolta dal carabiniere Beola e sottoscritta da un testimone, è iscritto al fascio. Se dovesse essere giudicato colpevole, la figuraccia la farebbe anche il partito.
Nel frattempo, Caio Scafandro, camicia nera, decide di agire senza l’autorizzazione del segretario ufficiale, Aurelio Trovatore, e invia un telegramma alla federazione di Como per assicurarsi un avvocato che possa difendere il cognato e, di riflesso, proteggere l’immagine del partito.
Intanto, la vicenda passa nelle mani dell’anziano pretore Memeo Filaroli, che assiste all’arrivo in aula prima dell’avvocato (fasullo) Severo Notambulo e poi dell’anziano Salomone Decotto (questo vero), trasformando l’udienza in una farsa.
Sarà il maresciallo Maccadò a pilotare gli eventi affinché prendano una piega umana, contrastando l’arroganza degli sgangherati rappresentanti locali del regime. E, come sempre, nei libri di Vitali incontriamo una vibrante e folta schiera di personaggi dai nomi (im)probabili ed esilaranti.
In queste pagine sono oltre novanta: il medico condotto Lesti, il capostazione Invasati, la famiglia di tipografi Vivacchia, Eracle Schiaretti – direttore del cotonificio di Castellanza – e sua figlia Violetta, l’impiegato comunale Zitto Caverna e sua moglie Zucchina.
Garzanti, Milano, 2024, pp. 272, euro 19,60
Paola Stefanucci