di Massimo Ammaniti
L’adolescenza, dice Massimo Ammaniti, è un’età paradossale.
Difficile è prevederne l’evoluzione. Intervengono spesso ostacoli, esperienze e traumi che pregiudicano la transizione dall’infanzia all’età adulta.
L’adolescenza è una fase di rottura rispetto al passato, eppure gli anni dell’infanzia continuano a condizionare il presente.
Per i genitori non è facile capire i comportamenti dei figli in questa fase della vita in cui il baricentro esistenziale si sposta dalla famiglia ai coetanei.
Il “gruppo” è necessario, afferma lo psicoanalista, professore onorario di Psicopatologia dello sviluppo nella facoltà di Medicina e Psicologia dell’università La Sapienza.
Perché è da lì che passa il riconoscimento sociale e allo stesso tempo tensioni e competizioni, che sfociano nell’accettazione o nel rifiuto.
Paradossalmente oggi gli adolescenti sono molto più liberi che in passato, escono fino a tardi, viaggiano con gli amici, vivono le prime esperienze sessuali senza inibizioni.
E, ciononostante, sacrificano la loro vita “in presenza”, trascorrendo ore e ore incollati allo smartphone, afflitti da insoddisfazione e da un malessere indefinibili.
Le ragioni di tutto ciò sono spiegate nel libro anche attraverso alcune storie di ragazzi e ragazze riportate dall’Autore. Che affronta tutte le problematiche adolescenziali: il narcisismo, la pervasività dei social, il (cyber)bullismo agito o subìto, il sesso, l’identità di genere, la solitudine…
E i padri e le madri? Un tempo guidavano, vietano e punivano. Oggi, spesso, i genitori sono iperprotettivi e più coinvolti nelle vicende dei figli.
“Adultescenti” li definisce Ammaniti: sono adulti, ma si comportano da adolescenti. Eppure, il loro ruolo è e resta importante.
Raffaello Cortina Editore, Milano, 2024, pp. 160, euro 14,00