L’UOMO CHE PRESE IN GIRO LA GUERRA di Dario Maria Mazzone
Ai cultori dell’aviazione militare è certo nota l’epica vicenda del tenente Panfilo Costanzo Samoa, il primo pilota obiettore, disertore ed esule di guerra del governo fascista italiano.
Alle sue “impossibili” imprese in aria ancora oggi avvolte nel mistero è ispirata la storia raccontata in questo romanzo di Dario Maria Mazzone, milanese, classe ’62, medico radiologo con la vocazione per la narrativa.
Eccone in sintesi la trama.
È il 1940. Mario è un ragazzo. I giorni scorrono sereni in famiglia, finché un evento turba la consolidata routine domestica in un elegante ed ordinato appartamento di via Vitruvio a Milano.
Sua sorella Anna si è invaghita di un tale Paco Samoa: pilota dell’Aeronautica militare, collaudatore e cartografo. Ma dopo le presentazioni ufficiali in casa, dell’aviatore non si sa più nulla.
Il 10 giugno l’Italia entra in guerra. Mario viene arruolato nella 37° Divisione di Fanteria da montagna “Modena” del Regio Esercito. È sùbito scaraventato al fronte, ne sperimenta l’inferno e poi si ritrova prigioniero in territorio francese.
A trarlo in salvo, a bordo di un aereo da caccia Macchi MC-200, sarà proprio l’enigmatico corteggiatore della sorella. Sorvolando l’Europa devastata dal Secondo conflitto mondiale nascerà una storia di amicizia e libertà che seppellirà pregiudizi e ogni conformismo di pensiero.
Una storia sempre attuale anche perché viviamo in un mondo, oggi come ieri, ancora incapace di cogliere la “sfida” della pace.
Il seme bianco, Roma, 2021, pp.168, euro 15,90