LETTERA A UN VECCHIO (DA PARTE DI UN VECCHIO) di Vittorino Andreoli
Si rimane profondamente rapiti dal modo in cui Vittorino Andreoli affronta il tema della vecchiaia (com’è), in questa sua lettera destinata a tutti i vecchi e anche a quelli che vorrebbero non esserlo.
Entrare nella vecchiaia è un “privilegio”, dice l’autore. Esserci è già un dono enorme rispetto al non–esserci, di fronte al nulla o al mistero dell’aldilà.
È la prima volta nella storia dell’umanità che l’aspettativa di vita si protrae così a lungo.
La vecchiaia non è un confine anagrafico. Inizia con una vera metamorfosi, non diversa nel suo significato da quella che segna il passaggio dall’infanzia all’adolescenza, dice lo psichiatra, membro della New York Academy of Sciences. E ne analizza gli aspetti inediti – rispetto al passato – legati allo stile di vita, agli affetti, alla solitudine, all’attività sociale, all’uso delle tecnologie digitali, ai conflitti generazionali, alla malattia, alla morte.
Andreoli sostiene inoltre con forza, in questo libro come in tante altre sue opere, che anche nella malattia, occorre attivare tutte le risorse, sebbene residue, per promuovere il “bendessere”, ovvero “vivere il meglio possibile”.
Solferino, Milano, 2023, pp. 146, euro 15,50