di Silvia Bencivelli
Ogni nuovo farmaco o ogni nuova tecnica medica devono essere provati su qualcuno per essere certi che funzionino.
Sappiamo chi è stato il primo a ingoiare un’aspirina? O a sottoporsi ad un’endoscopia nasale?
No. Perché a noi interessano l’aspirina o l’endoscopia nasale, al limite i lori inventori, ma non l’essere umano che ha affrontato “la prima volta”. Quasi sempre dimenticato.
L’anonimato delle cavie nella storia della medicina ha permesso di tutto: sperimentazioni spericolate, abusi, perversioni, crimini contro l’umanità.
Mentre oggi grazie a regole, controlli, istituzioni, è anche questo anonimato a permettere una medicina sempre più efficace.
Tra i due fronti c’è una zona grigia di auto esperimenti e scienziati auto sperimentatori.
Silvia Bencivelli racconta le loro storie. Storie che si concentrano soprattutto a cavallo tra Ottocento e Novecento, in àmbiti quali l’infettivologia e l’anestesiologia, e poi si diradano fino a scomparire.
Talvolta il gesto non ha portato a risultati apprezzabili e si è perso nel nulla, altre volte è stato fatale; in qualche caso ha spianato la strada a un premio Nobel e ha segnato un avanzamento fondamentale della conoscenza scientifica.
Ma perché sperimentare su di sé?
La motivazione più alta è un generoso «non farei mai ad altri quello che non ho il coraggio di fare a me stesso».
Ma a leggere le molte storie contenute in questo libro avvincente si scopre che c’è anche chi l’ha fatto perché non veniva creduto da nessuno, o perché era semplicemente incapace di fidarsi di qualcun altro.
Molti, poi, lo hanno fatto per pura curiosità, e alcuni persino per rabbia o per ripicca come il chimico tedesco Max Joseph von Pettenkofer che nel 1892 bevve un bicchiere d’acqua inquinata dai vibrioni del colera per smentire Robert Kock. Col solo risultato di una dissenteria durata una settimana.
Tra gli innumerevoli auto sperimentatori che scorrono in questo volume c’è anche Wemer Forssmann che negli anni Trenta mise a punto, nel suo di cuore, il primo cateterismo e la prima angiografia cardiaca. Tecnica usata ancora oggi.
Bollati Boringhieri, Torino, 2023, pp. 288, euro 19,00