Il catastrofismo oggi indica la tendenza ad amplificare la probabilità e la gravità di una potenziale minaccia.
Il timore del collasso delle civiltà e il catastrofismo da sempre attraversano la storia umana.
Il tema della “fine del mondo” è antico, scrive Cosimo Schinaia, quanto il mondo stesso.
I termini “apocalisse”, “millenialismo”, “millenarismo”, “fin du siècle” indicano la fine: della, vita, del mondo, dell’universo.
Le visioni catastrofiste annoverano esempi illustri nelle tradizioni religiose e filosofiche antiche: il Diluvio universale, la Torre di Babele, l’Apocalisse nel Nuovo Testamento. Di catastrofismo parlava anche Aristotele. Il naturalista francese Georges Cuvier (1769 – 1832) formulò una teoria del catastrofismo, ancora oggi citata. Dagli Anni Settanta del secolo scorso, prospera una letteratura, sovente pessimistica e traumatizzante, incentrata sulla “collassologia”. Un neologismo apparso nei dizionari nel 2020, che descrive una corrente di pensiero che studia i rischi di un possibile crollo della civiltà e del suo impatto sulla società.
L’allarmismo, che pervade i nostri tempi rappresenta una sfida anche per la psicoanalisi.
Il concetto di catastrofismo viene esaminato nel volume, in tutte le sfaccettature, attraverso i contributi di psicoanalisti, economisti, specialisti in alimentazione e antropologi, in un dialogo tra psicoanalisi e altre discipline.
Nelle conclusioni si sostiene che un cambiamento, a vantaggio della salute e dell’equità globale, è possibile.
Insieme al curatore Cosimo Schinaia, psichiatra e direttore del Dipartimento di salute mentale di Genova centro, hanno partecipato alla realizzazione dell’opera: Orazio Attanasio, Luca Caldironi, Christine Franckx, Attilio Giacosa, Mark Halle, Gohar Homayounpour, Ronny Jaffè, Alfredo Lombardozzi, Mauro Van Aken.
Paola Stefanucci
PER ACQUISTARE IL LIBRO:
Contro il catastrofismo. Psicoanalisi in dialogo a cura di Cosimo Schinaia
Jaca Book, Santarcangelo di Romagna (Rimini), 2025, pp. 240, euro 24,00