Acqua e zucchero prima di essere sdraiati dalla mamma con i piedi sollevati.
Un ricordo d’infanzia indelebile, per poi scoprire da studente di medicina che si trattava della posizione Trendelenburg, in cui viene collocato il paziente in caso di shock.
L’Autore, classe ’53, si cala nel ruolo del cronista di vite grame e silenziose, ma dignitose, in cui tutti potremmo rispecchiarci.
Ricostruisce un mondo contadino, oggi perduto, ma ancora vivo – e forse rimpianto – nella memoria collettiva.
Narra di quando era bambino, riportando fatti reali, tra le corse sugli argini del Bacchiglione nella campagna veneta e l’apertura dello zuccherificio che cambiò per sempre la fisionomia, la vita e la storia di Pontelongo, minuscolo borgo patavino.
E di come la sua famiglia, mamma Jole (nella foto di copertina) e papà Toni, agli inizi degli anni Sessanta, come molti altri contadini spinti dall’indigenza dovuta alle difficoltà del dopoguerra, intraprese il viaggio verso la “Terra Promessa”, la provincia varesina della generosa Lombardia.
Fin qui il libro… oggi Dino Azzalin vive a Varese ed è medico chirurgo odontoiatra.
Varese, 2024, pp.200, euro 18,00
I libri della settimana 24 ottobre 2024