I medici di famiglia superano l’esame di soddisfazione con 75 punti su 100. È il risultato di un sondaggio indipendente realizzato da Altroconsumo, che da alcuni anni a questa parte misura il gradimento dei cittadini anche nei confronti dei pronto soccorso e delle Asl.

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L’indagine ha coinvolto 6.622 italiani fra i 25 e gli 84 anni d’età. I risultati sono pubblicati sulla rivista inSalute di febbraio 2025.
Significativo notare che i medici di famiglia staccano di 20 punti l’indice di soddisfazione delle aziende da cui, secondo una recente proposta, dovrebbero essere assunti come dipendenti.
Dal confronto con le indagini pubblicate nel 2014 e nel 2019 emerge infatti “il risultato particolarmente negativo dei servizi offerti dalle Asl (visite, ma anche servizi domiciliari, infermieristici, condizioni e accessibilità delle strutture, ecc.): non solo il punteggio di soddisfazione è basso ma è anche in forte calo rispetto al 2019”, scrive la rivista.
Alle Asl vengono rimproverate soprattutto le “infinite liste d’attesa per poter fare una visita specialistica”.
“La soddisfazione per le Asl non va oltre la sufficienza in nessuna regione, ma comunque è più alta solo in alcune settentrionali”, osserva l’associazione di consumatori. Il punteggio è infatti appena sufficiente solo per Emilia Romagna, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia, mentre la maglia nera va a Basilicata, Abruzzo e Sardegna. Molise e Valle d’Aosta risultano non classificate a causa della limitatezza del campione.

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MEDICI DI BASE PUNTO FERMO SUL TERRITORIO
“Il servizio dei medici di base è quello che soddisfa maggiormente (anche se molto di più tra gli intervistati di una certa età, che tra i più giovani, della fascia 25-37 anni). In generale, la percentuale degli insoddisfatti è solo al 15%”.
“È il fattore umano quello che conta di più per i pazienti e traina il giudizio buono, a conferma del rapporto di fiducia necessario con il proprio medico”, scrive Altroconsumo.
“Altro elemento che incide molto sulla soddisfazione è la competenza percepita del proprio dottore: il 60% se ne dice contenta”.
“A fronte dei tanti dati positivi, restano comunque alcuni segnali di allerta: i soddisfatti degli aspetti relazionali di cui parlavamo sono ancora tanti, ma comunque in calo, del 5-6%, rispetto all’indagine del 2019. Inoltre un numero significativo di persone (il 18%) ci dice di non aver scelto il suo medico e, nella maggioranza dei casi, perché non c’erano posti disponibili (oltretutto, quando non si è potuto scegliere, la soddisfazione degli intervistati cala inesorabilmente). L’1% ci dice persino di non avere proprio il medico di base”.
“Il giudizio sui pazienti sui medici di base – osserva Altroconsumo – resta positivo perché “evidentemente riescono ancora a rappresentare un punto fermo sul territorio”. Ma anche i medici di base oggi sono diventati insufficienti, “molti vicini alla pensione e con numeri esorbitanti di assistiti, il che non può che ridurre la qualità dell’assistenza”.