Nel caldo pastoso del deserto, sotto il tiro delle mitragliatrici si sta al riparo di un muretto. Tra il fumo e il crepitio delle raffiche bisogna lavorare a testa bassa. Il team di medici stringe il laccio emostatico a quello che resta della gamba di un soldato, rimasto ferito nello scontro. La priorità è stabilizzare il paziente amputato, dichiarando attimo dopo attimo le azioni che vengono svolte per rendere rapida e fluida la procedura del team medico.
Ok, buona la prima. “I medici tornino in aula per il debriefing”, comunicano dalla sala controllo.
CENTRO ALL’AVANGUARDIA DAL 2012
La perfetta situazione di guerra, ricreata al sicuro nelle aule del Simannu (acronimo che sta per Simulazione Medica Avanzata Nuoro), è seguita passo passo dall’occhio delle telecamere in regia e dagli altri allievi in aula. Non siamo in Medio Oriente o nel Corno d’Africa, ma al centro della Sardegna, in uno stabilimento di cemento e facciate a vetro, nella periferia del capoluogo di provincia. Il centro, che nel proprio acronimo strizza l’occhio alla lingua sarda, è all’avanguardia nella didattica e nella ricerca e sviluppo, ma quasi sconosciuto a chi non è addetto ai lavori.
Il Simannu nasce nel 2012, tra i primi centri di simulazione ad alta fedeltà in Italia, come dipartimento dell’Ailun (Associazione per l’istituzione della Libera università nuorese), in collaborazione con il locale Ordine di medici. “L’obiettivo è quello di rispondere alla necessità di innovazione nel campo dell’alta formazione e della didattica medica sul territorio”, spiega Lorenzo Palermo, avvocato di professione e presidente Ailun.
Il primo nucleo di istruttori del centro di simulazione sardo si è formato con un docente della Harvard medical school. Negli anni, il Simannu ha accumulato un vasto curriculum di collaborazioni, tra cui quella con la Scuola Sant’Anna di Pisa, l’ospedale San Raffaele di Milano e il Centro di simulazione pediatrica del Meyer di Firenze. Con quest’ultimo ha tenuto un corso sulla gestione dei pazienti pediatrici ustionati e ha ricevuto ex aequo il “Premio centro di simulazione 2021” dal Simmed, la Società italiana di simulazione in medicina.
PAZIENTI IPERREALISTICI
La simulazione dell’emergenza medica in un teatro di guerra ha visto come allievi il personale sanitario della Brigata Sassari. Il paziente del caso era “Bobore”, Salvatore in sardo, nomignolo affettuoso assegnatogli dal personale del Simannu. Tutt’altro che un semplice manichino, ma un simulatore professionale e iperrealistico. Al secolo “Trauma Hal S3040.100”, simulatore avanzato di un paziente politraumatizzato, prodotto dalla Accurate, che reagisce agli stimoli e alle cure al pari di un essere umano. Ad esempio, le sue arterie sanguinano in funzione della pressione e della frequenza cardiaca e l’emorragia cessa quando è applicato correttamente un laccio emostatico.
I pazienti in servizio al Simannu, adulti e pediatrici, reagiscono a una miriade di stimoli e rispondono con valori variabili in base alle cure che ricevono. Hanno le pupille sensibili alla luce, emettono anidride carbonica con la respirazione, possono essere monitorati con un elettrocardiogramma o intubati, in una serie di funzioni molto complesse che li rendono adatti per addestrare i sanitari a manovre e interventi specifici, prima di mettere le mani su un paziente reale.
VINCERE SUL FATTORE UMANO
Le sale del Simannu sono popolate da arti e parti anatomiche artificiali. Simulatori progettati e sviluppati anche nel FabLab interno al centro, funzionali ad esercitare gesti tecnici specifici. Operazioni chirurgiche, suture, interventi invasivi e rischiosi.
Ma al centro di Nuoro si addestrano soprattutto i sanitari alle “non-technical skills” e alla gestione degli “human factors”. A lavorare in team, a muoversi coordinatamente all’unisono, utilizzando procedure strutturate per affrontare le situazioni più disparate, nell’obbiettivo di ridurre al minino la possibilità di errore umano. Dalla gestione di un paziente ustionato, al parto di una paziente in ambulanza, all’ammaraggio di un aereo o all’incendio di un’area che richiede l’evacuazione dei residenti.
Il metodo di gestione della crisi in situazioni di emergenza, della comunicazione e della leadership, noto come Crm (Crisis resource management), è mutuato dall’aeronautica, e al Simannu di Nuoro viene applicato col supporto di due piloti dell’aviazione civile.
“La formazione attraverso la simulazione è uno strumento fondamentale per la gestione del rischio in ambito sanitario”, commenta Luigi Arru, pediatra ed ematologo, presidente dell’Ordine dei medici di Nuoro ai tempi della nascita del Simannu e ora direttore dell’ufficio formazione dell’Azienda regionale emergenza urgenza della Sardegna. “La simulazione – aggiunge – serve per addestrarsi a manovre rischiose avendo la possibilità di sbagliare. È valida non solo per neolaureati e specializzandi, ma per tutti i sanitari, per allenare ad abilità tecniche e al lavoro in team”.
Antioco Fois
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