Tanti giovani continuano a sognare di indossare il camice bianco. Lo dimostrano i numeri dell’ultima sessione della prova d’accesso a medicina e odontoiatria.
Lo scorso luglio sono stati 44.550 i candidati, anche se con un calo significativo rispetto ai 54.078 della sessione di maggio.
I posti disponibili invece erano 20.867 (inclusi 1.400 posti per candidati extra Ue), contro i 19.636 dello scorso anno, 1.231 in più rispetto al 2023 e 5.001 circa rispetto al 2022. Quelli per il corso di odontoiatria erano invece 1.535.
Di questi, ben 42.297 sono risultati idonei al 95 per cento. Attenzione: cosa significa “essere idonei”? Significa aver raggiunto un punteggio di almeno 20 punti su 90 totali. Dati che confermano la facilità dell’ultima prova sostenuta il 30 luglio sorso.
Nel 2022 su quasi 60mila studenti che si erano presentati, per superare il test di medicina, quasi la metà non aveva raggiunto nemmeno il punteggio minimo pari a 20. Nel 2023, gli iscritti alla prova sono stati circa 72mila.
CAMBIAMENTO ATTESO E DISCUSSO
Si sentiva la necessità di attivare un cambiamento delle procedure d’ ingresso alle facoltà di medicina. La riforma fortemente voluta dal ministro dell’università e della ricerca, Anna Maria Bernini, è ora legge. Per la concreta applicazione servono adesso i decreti attuativi che la ministra assicura arriveranno in tempi rapidi per le università statali. La novità riguarda, infatti, solo gli atenei statali, i privati stanno già organizzando i tradizionali test di accesso per il prossimo anno accademico.
Ma mentre la maggioranza di Governo rivendica la “svolta” nel sistema di accesso, che “finalmente diventa equo e meritocratico”, le opposizioni affermano che si tratta di “provvedimento bluff”, in quanto “non viene eliminato il numero chiuso”.
DA NUMERO CHIUSO A PROGRAMMATO
L’immatricolazione al primo anno di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria sarà libera, senza più quei test d’ ammissione su cultura generale e materie d’indirizzo che hanno dato vita, anno dopo anno, a una marea di ricorsi. Non è vero, però, che il numero chiuso verrà del tutto abolito. Anche se il numero chiuso non esiste più, rimane il numero programmato.
La selezione si sposta semplicemente dal momento precedente all’immatricolazione al primo anno o, meglio, al primo semestre. Per poter proseguire negli studi, sarà necessario ottenere un punteggio utile in una graduatoria nazionale unica formata sulla base degli esami dati e dei voti ottenuti nelle materie del primo semestre, qualificanti e uguali per tutti.
Solo coloro che avranno superato la selezione potranno proseguire con il secondo anno.
La sede in cui studieranno medicina verrà selezionata in base alla graduatoria nazionale, alla preferenza degli studenti e alla disponibilità dei posti in ateneo. Chi non riuscirà ad entrare potrà continuare il secondo semestre frequentando un corso scelto tra quelli dell’area scientifica, senza perdere l’anno.
Gli esami sostenuti, se compatibili con il percorso di studi, saranno considerati validi.
UN ANNO PER I CORRETTIVI
Il provvedimento approvato prevede, comunque, una delega per il Governo finalizzata ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi per la revisione delle modalità di accesso ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia, in odontoiatria e protesi dentaria e in medicina veterinaria.
Claudio Testuzza