La salute orale è un diritto per tutti. Seguendo questo principio, nel 1993, un gruppo di odontoiatri e professionisti del settore sanitario, uniti dal desiderio di mettere la propria esperienza al servizio delle comunità meno fortunate, hanno deciso di fondare il Coi, Cooperazione odontoiatrica internazionale.
La sede è a Torino nello storico sito del Lingotto, un tempo area prova della Fiat, oggi spazio multifunzionale.
Il Coi è l’unica organizzazione non governativa odontoiatrica riconosciuta dal ministero degli Esteri e iscritta nel registro delle Organizzazioni della società civile dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo.
UNA ONG PER LA SALUTE ORALE
“A motivarmi – spiega Giancarlo Vecchiati, odontoiatra, tra i fondatori e presidente onorario del Coi – è stato il desiderio di includere la salute orale nei progetti di cooperazione, con l’istituzione di una ong esclusivamente odontoiatrica”.
Agli esordi del Coi, ricorda, la salute orale era una realtà misconosciuta e trascurata, che non era comunemente presa in considerazione dalle ong mediche. L’impegno si concentrava su altre priorità.
“Eravamo sorpresi e amareggiati da questo disinteresse – continua il presidente – ma soprattutto dalla diffusa non conoscenza dei problemi di salute orale esistenti. Il volontariato odontoiatrico cercava di fare qualcosa. Ma le poche realtà esistenti, piccoli gruppi o singoli colleghi, agivano con interventi spot e con l’invio di volontari in modo non costante, spesso solo nel periodo delle ferie”.
“Per di più – prosegue Vecchiati – quasi sempre, si limitavano a risolvere l’urgenza con estrazioni e cure conservative, senza incidere, ad esempio, sull’aumento della carie. Di fronte a una domanda enorme, la risposta era inadeguata e insufficiente. Il Coi nacque dall’esigenza di cambiare radicalmente approccio”.
ASSISTENZA CON GLI OPERATORI LOCALI
Una delle particolarità che distinse da subito il Coi, era quella di strutturare un’assistenza con gli operatori sanitari del posto, attivando progetti che nel tempo potessero proseguire anche senza l’aiuto dei volontari.
“Il Coi – spiega il presidente, Marco Lungo – si è specializzata nella progettazione e realizzazione di programmi di invio di cooperanti e volontari per attività di cura, con la formazione e aggiornamento del personale sanitario odontoiatrico medico e ausiliario, in programmi di emergenza, di riabilitazione di servizi di cura e prevenzione post emergenza e guerra”.
In 31 anni di attività, il Coi ha portato avanti progetti in ogni parte del Mondo: Africa, Asia, America Latina e ovviamente anche in Italia. Nel nostro Paese, la ong è attiva con iniziative rivolte alle persone in condizioni di vulnerabilità, come migranti, senzatetto e minori a rischio. Grazie alla collaborazione con enti locali e associazioni partner, offre cure odontoiatriche gratuite o a costi ridotti e programmi educativi per favorire la salute orale tra le famiglie più svantaggiate.
I PROGETTI ALL’ESTERO
Tra i progetti in corso, il Coi sta operando in Burkina Faso, con l’obiettivo di migliorare le condizioni di salute nell’area di Banfora, attraverso interventi di educazione igienico-sanitaria e, nell’ambito della cura materno-infantile, di contrasto alla malnutrizione cronica.
La ong è presente anche nell’ospedale di Mostar, con interventi in anestesia generale su giovani pazienti con disabilità, attività di formazione del personale locale e di informazione all’igiene orale per i genitori dei ragazzi con disabilità. Oltre ad effettuate visite, igiene domiciliare alle persone con disabilità, i camici bianchi confezionano protesi gratuite per tutte le persone disabili in difficoltà economica.
È anche in corso un progetto a sostegno agli ambulatori dentistici pediatrici nei campi profughi palestinesi in Libano.
IN ITALIA, TRA ASSISTENZA E FORMAZIONE
In Italia il Coi svolge un progetto di coordinamento dell’odontoiatria sociale con il Comune di Torino, attività per donare protesi dentali ai bisognosi e programmi di educazione all’igiene orale nelle scuole e in contesti disagiati.
Dal 2006, la ong medica ha anche attivato, in collaborazione con l’Università di Torino, il master universitario di I livello “Salute orale nelle comunità svantaggiate e nei Paesi a basso reddito”, per preparare gli operatori a inserirsi in attività lavorative o di volontariato nel campo della solidarietà.
“Il master – spiega Vecchiati – nasce per per fornire competenza e strumenti adeguati a fronteggiare le diverse situazioni cliniche che si incontrano nei contesti internazionali”.
UNA MOSTRA-APERITIVO PER SOSTENERE IL COI
Un’iniziativa nata con l’obiettivo di sostenere il Coi è la mostra fotografica “Nepal lights and shadows“, che si terrà domenica prossima, 15 dicembre, alle 17:30, allo Spazio Musa, in via della Consolata 11/E, a Torino. L’evento, aperto a tutti, prevede anche un “aperitivo solidale”.
“Il ricavato – spiega Giuseppe Spanò, odontoiatra messinese – servirà a finanziare un progetto di promozione della salute orale in territorio nepalese”.
Le fotografie sono state scattate in Nepal durante la missione dell’aprile 2024, che è servita a creare lo studio di fattibilità di un progetto che partirà a breve. Fotografie realizzate da Renzo Andorno fotografo professionista, Pier Alfonso D’Alessandro, odontoiatra che ha partecipato alla missione e Tanja Gargarella, igienista dentale, che ha anche curato la mostra.
La mostra è composta di due sezioni. La prima riguarda il Nepal (territorio, persone, quotidianità, aspetti del paese), l’altra, invece, più focalizzata sulla missione, propone un percorso sensoriale e percettivo, per trasmettere l’autentica essenza del Paese, contraddistinto da una bellezza contaminata da forti fragilità.
PER MAGGIORI INFORMAZIONI: coingo@cooperazioneodontoiatrica.eu
Norberto Maccagno