Da oltre vent’anni un’associazione di medici volontari organizza corsi e trasferte per iniziare i colleghi alla solidarietà. Medici in Africa nasce a Genova, nel 2001, dall’iniziativa di alcuni chirurghi dell’Università locale e dell’Ordine dei medici della provincia ligure. La Onlus organizza periodicamente corsi di formazione e ha attivi diversi progetti di volontariato in Africa.
IL ‘BATTESIMO’ DELL’AFRICA
“Possiamo dire che facciamo il primo ‘battesimo’ dell’Africa ai colleghi che vogliono fare un’esperienza di solidarietà. Il problema del medico italiano che vuole andare in Africa è andarci la prima volta. Noi aiutiamo in colleghi a prepararsi e li accompagnamo nella prima esperienza”, spiega al Giornale della previdenza Edoardo Berti Riboli, presidente della Onlus e professore emerito di Medicina e chirurgia dell’Università di Genova.
“Ci siamo resi conto – continua il chirurgo – che molti colleghi partivano per missioni di volontariato senza conoscere le particolarità degli ospedali e della sanità africana. Quindi le esigenze dei territori dove sarebbero andati ad esercitare, ma anche il livello di formazione del personale locale e la strumentazione a loro disposizione”. Da qui l’idea che per donare la propria opera professionale in un altro continente e trasmettere il proprio know-how, bisognasse prima di tutto conoscere la situazione che si andava a incontrare.
“È per questo – spiega Berti Riboli – che abbiamo iniziato a organizzare corsi, prima in Italia e poi anche in Africa, sia di base che specialistici, in accordo alle necessità espresse dagli ospedali africani con cui siamo in contatto. Ad esempio nel campo ostetrico, per assistere ai parti, che in alcune zone dell’Africa sono uno dei problemi principali. Oppure corsi per la sopravvivenza, con il progetto ‘118 in Africa’, per andare nei centri periferici a insegnare agli infermieri a trattare i casi urgenti”.
I CORSI INTERNAZIONALI
Negli anni di attività, la Onlus ha formato circa 800 medici con corsi organizzati in Italia e in diverse strutture sanitarie africane e ha attivato progetti in venti Paesi, come Togo, Senegal, Etiopia, Uganda, Madagascar.
“I corsi si sono ad esempio tenuti all’ospedale St. Mary di Lacore, in Uganda. È uno dei più importanti del Paese, fondato negli anni ’50 da Piero Corti, medico lombardo, che fin da giovane lavorò insieme a missionari cattolici tra India e Africa”, spiega Diego Dighero, segretario di Medici in Africa e ginecologo in pensione, che esercita come libero professionista in provincia di Genova. “Altri corsi – continua il segretario della Onlus – si sono tenuti all’Ayder Hospital di Makallè in Etiopia, struttura universitaria, il secondo ospedale del Paese. Ma in seguito allo scoppio della guerra in Etiopia abbiamo dovuto sospendere temporaneamente il progetto”.
Per il periodo di aprile, l’associazione ha in programma un corso a Dakar, in Senegal. “Le lezioni saranno tenute da medici universitari locali e noi, come di consueto, facciamo da accompagnatori e traduttori. La mattina vengono programmate le visite nei reparti di interesse e nel pomeriggio sono previste le relazioni fatte dai professionisti locali”, spiega Edoardo Berti Riboli, che è anche presidente del consorzio Spera, che riunisce oltre 50 associazioni che operano in Africa.
PORTE APERTE A TUTTE LE SPECIALITÀ
I corsi all’estero organizzati da Medici in Africa si svolgono in inglese o in francese, a seconda del Paese, e non conferiscono crediti Ecm. Per aderire ai corsi ed eventualmente fare un’esperienza in uno dei progetti attivati, sono ammesse tutte le specialità mediche.
“Nell’ambito dei progetti di solidarietà, le specialità più richieste sono Chirurgia generale, Ostetricia-Ginecologia, Pediatria, Traumatologia. Ma non solo, è utile l’apporto anche di oculisti, urologi, psichiatri”, commenta Dighero. Di particolare interesse anche la medicina generale, dal momento che “nei centri di salute periferici delle aree desertiche, retti soprattuto da infermieri, i nostri medici di famiglia sono molto indicati per fare docenza al personale locale”, precisa il presidente Berti Riboli.
È possibile contattare la segreteria della Onlus Medici in Africa al numero fisso 010/8495427, al mobile 349/8124324 oppure alla mail mediciinafrica@unige.it.
“La solidarietà fa parte della nostra professione – commenta il presidente della Onlus – e rappresenta un’occasione per arricchirsi interiormente, venendo a contatto con realtà diverse e visitando Paesi straordinari. Oltretutto, cerchiamo di tenere sotto i 2mila euro i costi a carico dei partecipanti, così da potere rendere accessibile a tutti i colleghi, anche ai più giovani, l’esperienza di un corso di formazione all’estero”.
Antioco Fois