La previdenza complementare è una delle strade – assieme ai riscatti e alla sanità integrativa – per tagliare le tasse entro fine anno. I professionisti hanno la possibilità di cogliere approfittare per ridurre il proprio imponibile fiscale 2022. Inoltre, la crisi che in questi mesi ha colpito i mercati finanziari ha aperto anche nuove opportunità di investimento.
PREVIDENZA COMPLEMENTARE
Un’ulteriore possibilità per ridurre il proprio imponibile fiscale è data dall’adesione a una forma di previdenza complementare. Gli iscritti che vogliono costruirsi una pensione integrativa possono ad esempio scegliere di aderire a FondoSanità, il fondo chiuso riservato alle categorie in camice e ai loro familiari.
Tutte le somme versate entro la fine dell’anno al proprio fondo di previdenza complementare sono infatti deducibili dall’imponibile fino a un tetto di 5.164,57 euro. Anche i versamenti per i familiari fiscalmente a carico, entro tale massimo, lo sono.
Ricordiamo inoltre che per i giovani medici fino a 35 anni l’iscrizione a FondoSanità è gratuita. Inoltre, è prevista la possibilità di recuperare le somme non dedotte nei primi 5 anni per un periodo compreso tra il sesto e il venticinquesimo anno di partecipazione, un’opzione che permette l’ampliamento del tetto di deducibilità sopra menzionato. La pensione complementare è una scelta importante che va ponderata per tempo, per assicurarsi fin da subito un tenore di vita adeguato alle proprie aspettative.
Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito di FondoSanità o rivolgersi agli uffici della nuova sede di via Po 22 a Roma.
SOLO PER CHI PAGA L’IRPEF
Ovvio, ma è comunque bene precisarlo, la possibilità in termini di deducibilità e detraibilità valgono per quei medici o dentisti che pagano l’Irpef. Per chi invece è soggetto all’imposta sostitutiva perché ha una partita iva con il regime forfettario, la legge non prevede detrazioni e restringe il campo delle spese che possono essere portate in deduzione.
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