L’Enpam è stato insignito del premio Edela, assegnato dall’omonima associazione che tutela gli orfani di femminicidio. Il premio è un riconoscimento a persone e istituzioni che hanno dato un contribuito importante nel sociale.
È stato il presidente della Fondazione, Alberto Oliveti, a ritirare il riconoscimento nel corso di un evento che si è tenuto lunedì a Roma nella Sala d’Onore del Palazzo Coni.
Nelle motivazioni – lette da Paola Saluzzi, presentatrice dell’evento – si sottolinea l’impegno che l’Enpam ha “profuso nell’assistenza, nel sostegno e nella tutela dei propri iscritti e delle loro famiglie che versano in situazioni di disagio”.
Si aggiunge, inoltre, che il premio è stato assegnato in particolare per “le tutele che la Fondazione offre da sempre agli orfani di tutti i camici bianchi, ai quali, attraverso pensioni di reversibilità e borse di studio, vengono garantiti il fabbisogno e la copertura economica di tutto il percorso di studi, dalle elementari fino alla laurea”.
Al momento della consegna del riconoscimento – avvenuta alla presenza di Roberta Beolchi, fondatrice dell’associazione Edela – il presidente Oliveti ha dapprima ringraziato la platea e poi ha espresso un auspicio, rivolgendosi in particolare alle autorità politiche presenti in sala.
LIMITI TROPPO STRINGENTI
“Le norme attuali – ha evidenziato il presidente dell’Enpam – ci consentono di andare incontro e sostenere ragazzi orfani solo fino ai 21 anni di età, o al massimo fino a 26 anni nel caso in cui proseguano gli studi universitari. Queste sono età anagrafiche che sono figlie di un’epoca passata e non sono più necessariamente adeguate all’evoluzione della società attuale”.
“Per rimanere soltanto alla nostra categoria – ha proseguito Oliveti – oggi un giovane medico finisce gli studi, intesi anche come specializzazione, intorno ai 30 anni. In caso in cui gli capitasse la disgrazia di perdere uno o entrambi i genitori, è evidente che sarebbe più che giusto garantirgli un sostegno economico, quanto meno fino a quando non si sarà reso autonomo e indipendente da un punto di vista professionale”.
Nel corso della stessa cerimonia, il premio Edela è stato assegnato anche ad altri personaggi e soggetti istituzionali, tra i quali la scrittrice Dacia Maraini, Giovanni Malagò, presidente del Coni, Gabriele Gravina, presidente della Figc, Vanni Oddera, freestylist motocross e artefice della mototerapia, oltre che ai volti noti della tivù Francesco Giorgino, Alba Parietti e Rita Dalla Chiesa.