Con la pandemia di Covid-19 il modello di assistenza sanitaria a cui eravamo abituati è stato stravolto dalla preponderanza del digitale e dal protagonismo della telemedicina. Un cambiamento di paradigma da cui non si torna indietro: nel 2020 e nel 2021 i pazienti hanno sperimentato nuove modalità più accessibili e fruibili. Nel 2022, secondo un rapporto del Boston Consulting Group Digital Ventuers, assisteremo a un’ulteriore evoluzione e a uno sviluppo sempre maggiore dei servizi di assistenza sanitaria digitale con l’obiettivo di fornire cure “ovunque”.
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CAMBIO DI PARADIGMA
Le aziende dovranno ridefinire i loro modelli di organizzazione dei servizi, a partire da un processo di acquisizione del paziente, rimuovendo gli ostacoli e riducendo le barriere fin dalle prime fasi del percorso di cura, fino a strumenti per combinare i servizi fisici e digitali. Tra gli obiettivi, la riduzione al minimo delle inutili visite di controllo di persona. Dall’altro lato, però, le piattaforme dovranno essere in grado di individuare rapidamente e in modo affidabile quando un paziente ha bisogno di passare dall’assistenza remota a quella frontale.
RIMBORSO E ACCESSO EQUO
Il rapporto di Boston Consulting Group affronta anche il tema delle politiche di rimborso e dei problemi legati all’accesso equo tra le diverse aree geografiche. Riguardo alla prima questione, sarà necessaria una riflessione da parte delle aziende sui modelli di business delle loro offerte di salute digitale. In questo articolo è possibile trovare ulteriori approfondimenti su cos’ha in serbo il 2022.
LA RISPOSTA DEL DIGITALE
Per capire l’importanza che avrà l’assistenza digitale nei prossimi anni è utile partire da alcuni dati di fatto. Con la crescita dell’aspettativa di vita, la popolazione si fa sempre più anziana. Questo spostamento in avanti porta con sé lo sviluppo di malattie croniche: circa i due terzi delle persone sopra i 65 anni soffrono di due disturbi di questo tipo. Dall’altra parte viviamo la penuria di medici e specialisti. Si stima che in Europa nei prossimi dieci anni andrà in pensione un terzo di quelli presenti. Infine, siamo sempre più connessi, anche quando isolati fisicamente. Posto questo, come rendere il sistema sanitario più sostenibile? Da questa domanda è partito Carlos Nueno, Presidente delle attività internazionali di Teladoc Health, nel video “Le sfide future e il nuovo ruolo dell’assistenza sanitaria”.
L’azienda fornisce assistenza virtuale primaria e complessa, dalle malattie croniche alla salute mentale, sfruttando smartphone e connettività per aiutare medici e specialisti ad assicurare presenza continuativa e monitoraggio costante ai pazienti. Tra gli esempi ci sono BetterHelp e Telephonica. Il primo consiste in una rete formata da oltre 20.000 terapeuti in grado di fornire una terapia virtuale continua. Telephonica, invece, mette a disposizione dei pazienti una combinazione di strumenti che permettono di avere accesso a cure virtuali, cure primarie, screening di cure specialistiche.
Nueno ritiene che la strada da fare sia ancora lunga, ma che il principio da seguire sia quello di assicurare al paziente il diritto alla cura in ogni luogo e in ogni momento.
FARMACI IN OGNI LUOGO
L’azzeramento della distanza dalle persone, comunque, non è prerogativa solo dell’assistenza sanitaria: anche le farmacie stanno muovendo i primi passi in questa direzione. Basti pensare alle app che permettono di ordinare i farmaci e farseli consegnare a domicilio. Ma ci sono altri esempi che si spingono ancora più in là. Otofarma è un’azienda pioniera della teleudiologia: una piattaforma che connette in modo diretto medico e paziente, rendendo possibili visite di prima urgenza. E poi ci sono Apostore e Adcommander, strumenti che offrono supporto al farmacista unendo il mondo online a quello della farmacia reale tramite vetrine e touchscreen interattivi. Qui maggiori informazioni su come le farmacie si stiano facendo sempre più digitali.
Claudia Torrisi