Un emendamento del Milleproroghe sta risolvendo l’ingorgo normativo che aveva fatto sparire la possibilità di retribuzione per gli specializzandi che collaborano con le associazioni impegnate nella raccolta sangue.
Prima di ripercorrere la vicenda e fare il punto è bene richiamare l’attenzione su una parte fondamentale degli introiti dei medici in formazione: i contributi. La contribuzione prodotta attraverso queste attività deve infatti essere versata alla Quota B dell’Enpam e non alla Gestione separata Inps.
VIA LIBERA PER TUTTO IL 2024
A sbloccare per tutto l’anno in corso la possibilità di collaborazione retribuita è, come accennato, un emendamento del Milleproroghe, il cui testo è passato in Commissione, alla Camera e adesso è all’esame del Senato.
L’opportunità, per i medici in formazione, di avere entrate extra collaborando con enti e associazioni “che, senza scopo di lucro, svolgono attività di raccolta sangue ed emocomponenti” era stata citata espressamente dalla conversione in legge del ‘decreto bollette’ (legge 56/2023). Il testo parlava di “collaborazione volontaria e occasionale, con contratto libero-professionale”, al di fuori dell’orario formativo. A distanza di poche settimane, il regolamento interministeriale (decreto156/23) rientrava sull’argomento, ma citando solamente la “collaborazione volontaria a titolo gratuito ed occasionale”. In pratica spariva la possibilità di collaborazione “con contratto libero-professionale” e con essa i relativi compensi per il lavoro svolto. Adesso l’ultimo intervento legislativo mette momentaneamente da parte il regolamento interministeriale e proroga l’effetto della precedente norma fino al 31 dicembre 2024.
La misura ha trovato il plauso del Settore giovanile dell’Anaao Assomed e l’Associazione Als liberi specializzandi, che suggeriscono alle associazioni di raccolta di emocomponenti “di elaborare un form nazionale dove i medici specializzandi possano candidarsi per manifestare formalmente la loro disponibilità a lavorare nei centri di raccolta, al fine di minimizzare la carenza di personale medico in tali attività”.
DOVE VANNO I TUOI CONTRIBUTI
Le attività libero professionali che gli specializzandi prestano al di fuori della loro formazione generano contributi che vanno versati all’Enpam. Prima di tutto, i medici in formazione specialistica devono ricordarsi di dichiararli all’Enpam, attraverso il modello D online, per poi versarli alla Quota B.
Questi contributi non vanno quindi versati alla gestione separata Inps, dal momento che per i medici tale eccezione riguarda soltanto i contributi maturati attraverso il contratto di formazione professionale degli specializzandi.