Dopo le sentenze di Roma e Milano, anche il giudice del lavoro di Catania promuove il nuovo contributo Enpam del 4 per cento a carico degli specialisti esterni.
Con la sentenza 5109/2024, il Tribunale civile siciliano ha stabilito che il contributo non determina né disparità di trattamento né irragionevoli erosioni dei compensi dei ricorrenti. Questo anche alla luce della possibilità, data dall’ente di previdenza agli specialisti esterni, di chiedere un tetto.
La sezione lavoro del Tribunale di Catania ha inoltre promosso la riscossione tramite ritenuta alla fonte perché questa modalità “garantisce l’effettività della copertura contributiva funzionale alla realizzazione dell’auspicato equilibrio finanziario” dell’Enpam.
Intanto, come il Giornale della Previdenza ha potuto ricostruire, un altro pronunciamento c’è stato a Roma. Mercoledì 20 novembre, infatti, un nuovo giudice del lavoro ha respinto un’istanza cautelare che chiedeva di sospendere il contributo. Il Tribunale ha rinviato la trattazione al prossimo anno, cioè dopo la scadenza fissata dall’Enpam per la riscossione.
Le strutture accreditate con il Ssn hanno infatti tempo fino al 20 dicembre 2024 per pagare il 4% relativo alle prestazioni rese nel 2023 dai medici e dagli odontoiatri con rapporto libero professionale.
Giancarlo Dagli