Non è detto che il riscatto agevolato Inps sia il modo più economico o conveniente per riscattare il periodo di laurea.
La regola generale rimane quella di fare sempre una valutazione specifica sul proprio caso particolare, come spieghiamo nella Guida per i medici dipendenti realizzata dal Giornale della previdenza Enpam
Riportiamo qui l’esempio di un medico dipendente che svolgeva attività intramoenia versando la Quota B dell’Enpam con l’aliquota al 2%. Al medico in questione servivano almeno 3 anni di riscatto per andare in pensione. Con il riscatto ordinario Inps avrebbe avuto un costo altissimo, anche perché il periodo da riscattare rientrava nel sistema retributivo. Con il riscatto agevolato avrebbe pagato poco più di 5mila euro per anno, ma avrebbe perso più di 1.000 euro al mese (lordi)
di pensione Inps. Visto che versava la Quota B con l’aliquota al 2% ha potuto riscattare i 3 anni che gli servivano con un costo inferiore a 2mila euro per
anno. Per poterlo fare ha dovuto poi versare con l’aliquota intera sino al pensionamento, come da regola. Una volta lasciato il lavoro ha comunque
potuto chiedere di versare la Quota B con l’aliquota ridotta riservata ai pensionati.
L’esempio non è generalizzabile, ma verificare il proprio caso vale la pena.
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La guida è stata pubblicata insieme al numero 2/2023 del Giornale della Previdenza dei Medici e degli Odontoiatri. Della stessa collana “Dalla laurea alla pensione” fa parte la guida per i medici di medicina generale, già pubblicata nei mesi scorsi.
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