Sono tanti i medici a pensare che l’importo della Quota A sia più alto del suo costo reale.
Facciamo un esempio molto pratico.Mettiamo il caso di un medico che ha superato i 40 anni, dipendente, residente a Roma, che ha un reddito lordo superiore a 50mila euro.
Deve versare all’Enpam 1.803,42 euro, risultanti da 1733,72 euro di Quota A e 69,70 euro di contributo maternità.
Tuttavia, con la prossima dichiarazione dei redditi oltre il 47 per cento di questa cifra gli tornerà indietro (e recupererà oltre 850 euro).
Questi numeri sono dati dalla restituzione (o dall’abbattimento) del 43 per cento di Irpef, del 3,33 per cento di addizionale regionale e dello 0,9 per cento di addizionale comunale.
Dunque, il costo effettivo della Quota A nel caso specifico è di circa 950 euro.
(Il calcolo preciso è: 1.803,42 – 851,75 = 951,67 euro)
Un ragionamento valido per la fascia di contribuzione più consistente visto che, come noto, dopo i 40 anni scatta la Quota A intera.
Per chi invece è più giovane, l’importo della Quota A scende fino ad arrivare ai 128,87 euro annui per gli studenti che fin dal V e VI anno di università fanno la scelta oculata di iscriversi all’Enpam.
TRANELLO
Proprio i medici dipendenti sono tra coloro che più sovente cadono nel tranello di considerare un costo effettivo della Quota A più alto di quello reale.
La consuetudine di percepire uno stipendio il cui importo è già stato decurtato delle tasse, induce il medico a pensare che i 1.803,42 euro di Quota A, magari pagati con il bollettino e quindi in un’unica soluzione, siano soldi netti.
Ciò che va considerato però, è che di quella cifra potrà recuperarne quasi la metà nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo (salvo che non si dimentichi di presentarla).
SE FOSSE IN BUSTA PAGA
Se, invece, il versamento della Quota A avvenisse direttamente con una trattenuta sullo stipendio, la percezione del costo tornerebbe più facilmente ad allinearsi a quello effettivo.
In questo caso, la restituzione delle tasse avverrebbe immediatamente e dalla busta paga al medico verrebbero decurtati meno di 80 euro al mese per la contribuzione Enpam.
Questo perché ci sarebbero 12 rate da 150,28 euro lordi, con il rimborso immediato da parte del datore di lavoro di 70,97 euro di imposte.
L’impatto sarebbe certamente positivo anche per la percezione del valore della pensione.
Un conto,infatti, è aver ben chiaro di aver pagato al massimo 80 euro al mese ricevendone alla fine più del doppio, oltre ad aver beneficiato gratuitamente di tutele assistenziali e assicurazioni per tutta la vita professionale.
Un altro conto è aver la percezione (sbagliata) di aver versato somme ben superiori, per giunta senza una contropartita adeguata da parte dell’Enpam.
Ps: per conoscere con più precisione l’importo della propria pensione futura di Quota A è sufficiente andare nell’area riservata e fare un’ipotesi di pensione.