La possibilità di conferire incarichi ai medici pensionati è stata prorogata fino alla fine del prossimo anno e i compensi potranno essere cumulati con l’assegno di pensione. Il chiarimento arriva da un messaggio dell’Inps (il 3287), che spiega gli effetti delle nuove norme sulla possibilità di richiamare in servizio i medici a riposo anche nella fase successiva all’emergenza Covid.
INCARICHI AI MEDICI PENSIONATI
Nello specifico, la proroga alla possibilità di conferire incarichi ai sanitari in pensione è inserita nella legge che dispone le misure post emergenza pandemica e nel decreto Semplificazioni. È quest’ultimo a estende al 31 dicembre 2023 la possibilità, introdotta dal decreto Cura Italia, di reclutare medici già in pensione con incarichi di lavoro autonomo (anche co.co.co.) della durata massima di 6 mesi.
IL CUMULO CON LA PENSIONE
La nota dell’Istituto di previdenza fa chiarezza anche sulla possibilità di cumulo tra i compensi percepiti dai medici in pensione richiamati a indossare il camice e l’assegno di pensione. E dal groviglio di norme che si sono succedute nei mesi, emerge che il cumulo è stato esteso fino al 31 dicembre 2023.
Sono compresi nella possibilità di cumulo anche i pensionati di “Quota 100” e della cosiddetta “Quota 102”, ovvero chi ha optato per la pensione anticipata con il requisito anagrafico di 64 anni di età e 38 anni di contribuzione da maturare nel 2022. Non potrà invece sommare il reddito per un incarico in camice e la pensione chi ha concluso la carriera e riceve una pensione come “lavoratore precoce”.