Personalmente trovo penosa e scandalosa questa corsa ai 600 o 1000 euro da parte di professionisti medici e ancor più pietosa la lamentela di chi è stato escluso in quanto pensionato.
In un momento come questo dove ci sono famiglie di altre categorie di lavoratori che sono sul lastrico trovo questo atteggiamento simile alla corsa al buffet del congresso da parte di alcuni colleghi che sembrano non aver mai mangiato.
Provo una grande vergogna per tutto ciò nei confronti del paese e di altre categorie di lavoratori.
Guido Masi, Torino
Gentile Collega,
le tutele che abbiamo messo a punto, e che stiamo ancora cercando di migliorare, sono state decise per venire incontro a esigenze reali.
Penso che i colleghi che sono rimasti fuori dai primi interventi facciano sentire la propria voce perché ne abbiano realmente bisogno.
Per facilitare un’approvazione tempestiva da parte dei ministeri vigilanti abbiamo in questa prima fase riproposto i criteri assunti dal governo nel definire la platea dei beneficiari. Inevitabilmente quando si traccia una linea netta la complessità dei casi reali resta fuori dalle maglie strette di un provvedimento. Penso per esempio a quei pensionati che continuano a esercitare la professione, continuando a versare all’Enpam cospicui contributi previdenziali sul reddito professionale, perché l’assegno non è sufficiente.
A loro e agli altri colleghi che non possono fare domanda per gli aiuti previsti voglio dire che l’Enpam non si è fermato. Stiamo studiando interventi integrativi. Non appena avremo aggiornamenti, ne daremo notizia.
Allo stesso tempo, al di là della intrinseca valenza negativa, mi piace interpretare le tue dure parole iniziali come un forte richiamo alla solidarietà in questo momento critico per tutto il Paese.
Alberto Oliveti
Presidente Fondazione Enpam