Caro Presidente,
a differenza dei miei colleghi medici di medicina generale distratti io ho seguito la Fondazione negli anni. Puntualmente abbiamo avuto scandali che hanno sottratto milioni di euro all’ente, e quindi danno, per le nostre prestazioni. La cattiva gestione dell’Enpam nel passato ci ha messo a rischio. Date una sterzata all’attuale gestione, se fate ancora in tempo. L’Enpam rischia di essere fagocitato dall’Inps. Questo avverrà perché invece di darci il dovuto, accumulate riserve ingenti, con la conseguenza che il potere politico, sempre alle prese con i deficit dell’Inps, alla fine ci farà l’esproprio.
Lettera firmata
Gentile Collega,
la deriva pubblicistica è un rischio e noi la stiamo contrastando insieme alle altre casse dei professionisti in ottica di sistema. Ci sono però affermazioni nella tua lettera che vanno smentite.
Innanzitutto a fronte dei contributi versati l’Enpam dà sempre il dovuto, nella misura massima consentita dai vincoli di sostenibilità. Inoltre le prestazioni sono sempre pari, migliori o più ampie di quelle del sistema pubblico.
In poco più di dieci anni siamo riusciti a triplicare il patrimonio, e questo è certamente positivo. Nulla però di eccessivo perché è la legge che ci impone di assicurare una riserva legale non inferiore a cinque anni, cioè cinque volte l’ammontare delle pensioni pagate nell’anno.
È un vincolo che serve a garantire i pensionati attuali e futuri perché sta a significare che il patrimonio della Fondazione deve essere sufficiente a pagare le pensioni anche nel caso in cui ci siano crisi o eventi imprevisti.
Grazie al nostro patrimonio siamo in grado ad oggi di assicurare una riserva di più di dieci anni. E questo ci consente di assorbire negli anni gli effetti negativi della gobba pensionistica dovuta all’invecchiamento demografico. Rispettare un obiettivo di legge non può essere un demerito, né può esserlo assicurarsi risorse che fanno guardare al futuro con maggiore serenità.
Sull’opportunità di rivedere alcuni vincoli di sostenibilità, che possono sembrare anacronistici in un momento congiunturale come quello che stiamo vivendo, siamo comunque d’accordo.
Alberto Oliveti
Presidente Fondazione Enpam