Medici, avvocati e magistrati di Palermo ridefiniscono il sistema di selezione degli esperti della sanità che vengono interpellati nei processi.
Tribunale, Ordine dei medici e Ordine degli avvocati della provincia hanno firmato un protocollo di intesa che ridefinisce i requisiti e le modalità di gestione e controllo degli albi dei consulenti tecnici e dei periti. Il documento, che tra l’altro parifica le figure dell’odontoiatra e del medico di medicina generale ai medici specializzati, è stato formulato con l’obiettivo di garantire la massima competenza e trasparenza dei consulenti e periti medici che operano all’interno del sistema giudiziario e che spesso si trovano a formulare un parere professionale quando ad essere sotto processo è l’operato di un collega.
Il protocollo pilota, che mira ad essere esteso agli iscritti di tutto il territorio regionale, è stato siglato dai rispettivi presidenti: Antonio Balsamo per il Tribunale, Salvatore Amato per l’Ordine dei medici e Dario Greco per quello degli avvocati.
LA SPECIALE COMPETENZA
Tra i concetti fondamentali trattati nell’accordo c’è quello della speciale competenza di consulenti e periti, che il testo definisce anche in base agli anni di esercizio della professione successivi alla specializzazione. Il protocollo prevede un minimo di cinque anni per gli specializzati, che diventano dieci per i medici di medicina generale. È di dieci anni di professione dall’abilitazione medica il requisito stabilito per i dentisti che non hanno conseguito un titolo di specializzazione post laurea.
Secondo le nuove regole, la speciale competenza necessaria nei tribunali è stabilita, oltre che dalla specializzazione, dal curriculum scientifico e formativo (corsi Ecm e di perfezionamento, master universitari), dalle esperienze professionali, dalle posizioni ricoperte e dalle consulenze prestate. Un criterio di valutazione di consulenti e periti è relativo anche alle attività di ricerca, alle pubblicazioni scientifiche e ai riconoscimenti accademici.
LA SCELTA DI CONSULENTI E PERITI
La scelta del perito o del consulente resta in capo al tribunale, mentre al Comitato al quale partecipa una rappresentanza dell’Ordine dei medici spetta il compito di gestire l’albo, segnalare attraverso gli Ordini le migliori professionalità, irrogare sanzioni e vigilare sul rispetto dei requisiti degli iscritti, periodicamente e a campione, comunicando eventuali incongruenze al presidente del tribunale.
L’accordo, infine, prevede la realizzazione di un software da destinare ai tribunali per la tenuta degli elenchi, che dia piena accessibilità telematica agli albi e ai fascicoli personali dei professionisti da parte degli uffici giudiziari.
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Af