Il 26 settembre di cento e cinquantacinque anni fa nasceva a Conegliano Ugo Cerletti, lo psichiatra ideatore della terapia elettro-convulsivante per la cura di alcuni disturbi mentali.
Nell’aprile del 1938 il primo paziente venne sottoposto allo shock.
Esaurita la risonanza mondiale iniziale, l’elettroshock in pochi decenni diventò sinonimo di brutalità, di sofferenza e persino di tortura.
Fu un’onta per lo scienziato, scomparso dalla scena terrena nel 1963, che tuttavia ebbe un ruolo fondamentale nella storia della medicina e non solo.
Cerletti, capitano medico durante la Grande Guerra, aveva già espresso la sua poliedrica creatività nel settore bellico inventando un ordigno speciale, la spoletta a scoppio differito, oltre ad una speciale tuta bianca che consentiva ai soldati di mimetizzarsi nella neve.
Carlo Patriarca, medico anatomopatologo e scrittore, in questo romanzo-biografia prova a raccontare questa storia dal punto di vista di un ipotetico assistente di Cerletti. Un assistente che ebbe la sfortuna di avere un fratello pazzo.
Neri Pozza, Vicenza 2022, pp.160, euro 17,00