I dipendenti che faranno il nuovo riscatto di laurea sulla Quota A non perderanno i vantaggi del sistema misto Inps.
Sono tanti i dirigenti medici che si sono interessati ai nuovi riscatti a costo fisso introdotti dall’Enpam, anche per via della possibilità di farli valere per andare in pensione anticipata in cumulo.
Come annunciato dall’Enpam, chi riscatta sulla Quota A dovrà optare per il calcolo contributivo, ma solo su quella gestione.
Nulla cambia, invece, per i periodi di anzianità Inps. Come noto, i dipendenti che stanno andando in pensione in questi anni, beneficiano ancora di un metodo di calcolo misto: i periodi fino al 31 dicembre 1995 vengono valorizzati con il vecchio sistema retributivo, mentre i contributi versati dal 1° gennaio 1996 vengono calcolati con il contributivo.
Quando si va in pensione sfruttando il cumulo contributivo, i periodi versati a più enti previdenziali (che non siano coincidenti) si considerano come un tutt’uno.
Ad esempio un medico dipendente potrebbe raggiungere il requisito d’anzianità per la pensione anticipata in cumulo (42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne) utilizzando 6 anni di laurea riscattati sulla Quota A, eventuali altri periodi presenti in Enpam prima dell’assunzione e poi gli anni lavorati da dipendente.
Ciascun ente calcolerà poi la parte di pensione dovuta per ciascuna gestione, applicando per ognuna il metodo di calcolo previsto (cioè Inps userà il retributivo fino al 1995 incluso e il contributivo dal 1996 in poi; Enpam valorizzerà la Quota A con il contributivo, e i periodi sulle altre gestioni con il metodo specifico previsto).
Gabriele Discepoli