Come sempre ignorate i medici che lavorano in ospedale che sono i più esposti al contagio. Ma perché dobbiamo versare i contributi all’Enpam se pensate sempre ai medici di medicina generale?
Lettera firmata
Gentile collega,
l’Enpam si assicura che tutti i medici, nessuno escluso, abbiano un paracadute.
Mentre ai dipendenti, impossibilitati a lavorare, viene garantita la conservazione del posto di lavoro, i medici di medicina generale che si ammalano sono rimborsati per i primi trenta giorni di assenza dal lavoro da un’assicurazione sottoscritta dall’Enpam ma pagata dai medici stessi attraverso una trattenuta sui loro compensi. Per il periodo non coperto dall’assicurazione le tutele previste dall’Enpam sono a carico della gestione previdenziale specifica e non del Fondo di previdenza generale al quale versano i contributi anche i dipendenti.
Le misure d’emergenza previste dall’Enpam, poi, riguardano anche quanti fanno esclusivamente libera professione, che non sarebbero altrimenti tutelati dal punto di vista economico per il mancato reddito dovuto all’impossibilità di lavorare per via dell’emergenza da Covid-19. Queste tutele sono a carico della gestione della Quota b e riguardano esclusivamente i liberi professionisti “puri”, che quindi versano il contributo intero (non il 2% che viene concesso a dipendenti che fanno intramoenia o il contributo dimezzato previsto per i redditi da extramoenia).
Alberto Oliveti
Presidente Fondazione Enpam