Sono ospedaliero (solo quota A). L’Enpam mi annuncia che sto per compiere 68 anni e mi toccherà la pensione, quindi devo fare domanda. Bene! In ogni caso non verserò più i contributi… Ho versato 39.390€ che rivalutati ad indice Istat sono 53156 euro. La pensione sarà di 351 euro lordi al mese. La mia aliquota Irpef è al 43%, quindi la mia pensione netta sarà 204 euro al mese. 53.156/204 = 260 (mesi) quindi in 260 mesi mi restituiscono quello che ho versato. 260 mesi = 21,7 anni. Andando in pensione a 68 anni avrò quindi quello che ho versato a 89,7 anni.
Commento sui social
Gentile Dottore,
ci risulta che in 40 anni lei ha versato all’Enpam circa 38.235 euro.
Facendo una media (la Quota A si paga per intero dopo i 40 anni) ha versato all’Enpam 956 euro all’anno di contributi, che oggi le rendono una pensione annua di 4.223 euro lordi. Questo vuol dire che in 9 anni dal pensionamento recupererà l’intera somma da lei versata. Riprenderà quindi tutti i soldi a 77 anni, 12 anni prima dei suoi calcoli.
In ogni caso, nei suoi calcoli fa un grossolano errore, deve infatti considerare il lordo di quanto l’Enpam restituisce, cioè, quei 351 euro al mese. Le tasse, quindi l’Irpef e le addizionali regionali e comunali, vengono riversate allo Stato e non trattenute dall’Enpam.
Per dirla tutta la sua pensione verrà rivalutata ogni anno e secondo questo principio l’Enpam pareggerà i conti ben prima dei 9 anni, senza considerare l’eventuale reversibilità.
Le ricordiamo che, se non avesse versato la Quota A, non avrebbe avuto tutte le garanzie che invece la Quota A le dà: un’assicurazione interamente gratuita in caso di perdita di autosufficienza con un assegno mensile di 1200 euro esentasse, i sussidi per danni subiti a causa di calamità naturali, gli aiuti economici in caso di disagio, o per l’assistenza domiciliare, solo per citarne alcuni.
N.B. Le risposte sono curate dalla redazione del Giornale della Previdenza dei Medici e degli Odontoiatri e non riflettono necessariamente il punto di vista dell’editore Fondazione Enpam