In caso di premorienza l’Enpam come interviene a sostegno degli eredi?
Luigi Esposito
Gentile Dottore,
l’Enpam garantisce sempre una pensione indiretta a tutela dei familiari dell’iscritto che è deceduto prima di aver raggiunto la pensione, a differenza dell’Inps che prevede invece un requisito minimo di anzianità contributiva. Infatti, l’Enpam integra l’anzianità maturata dall’iscritto con gli anni che gli mancano per arrivare all’età pensionabile, fino a un massimo di 10 anni.
L’assegno consiste in una quota di pensione a cui il medico o l’odontoiatra avrebbe avuto diritto se fosse diventato inabile in modo assoluto e permanente all’esercizio della sua professione. In ogni caso, i familiari possono contare su un importo di circa 18mila euro all’anno (nel caso il nucleo si composto da più di tre persone). Se sono titolari di altre pensioni a carico di altri enti obbligatori e la somma dei vari assegni è inferiore a 18mila euro, interviene l’Enpam a versare la differenza.
I principali beneficiari sono, in percentuali diverse, il coniuge, i figli fino a 21 anni (26 se studenti) e i nipoti a carico.
Oltre alla pensione, l’Enpam eroga anche un’indennità agli eredi legittimi o testamentari del medico o dell’odontoiatra che è divenuto inabile in modo assoluto e temporaneo ed è deceduto senza aver presentato la domanda di indennità giornaliera per malattia.
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N.B. Le risposte sono curate dalla redazione del Giornale della Previdenza dei Medici e degli Odontoiatri e non riflettono necessariamente il punto di vista dell’editore Fondazione Enpam.