
Una delle opere esposte nella mostra organizzata dal Dott. Manlio Paolocci
“Robe da matti!” è il titolo della mostra in corso a Rieti, che accoglie nel Palazzo Potenziani Fabri dipinti e disegni realizzati da tredici internati nell’ex ospedale psichiatrico cittadino “San Francesco” dagli anni Sessanta agli anni Ottanta.
La collettiva, presentata per la prima volta un anno fa, era stata poi chiusa nel rispetto delle disposizioni del Governo per il contenimento della pandemia.
L’ammirazione, l’eco mediatica e l’attesa per la riapertura sono stati tali da indurre la Fondazione Varrone – che aveva lanciato e organizzato l’evento – a esporre nuovamente le opere fino al prossimo 9 gennaio.
Ideatore e curatore dell’evento è Manlio Paolocci che ha raccolto e custodito per mezzo secolo e più le creazioni dei suoi pazienti.
UNA VITA PER I “MATTI”
Il medico sabino, nato a Toffia nel 1932, entra nel manicomio reatino a 28 anni e lì resta fino all’88, quando passerà all’ambulatorio di neuropsichiatria dell’Asl cittadina.
Oggi in pensione, coltiva il ricordo, anche affettuoso, dei suoi “matti”.
“Da psichiatra – racconta – sono sempre stato accanto ai miei pazienti, considerandoli non come tali bensì alla stregua di persone care”.
Tanto da condividere con loro anche la sua passione per la pittura e immortalarne alcuni in commoventi ritratti visibili in mostra.
“Al mio arrivo al manicomio – seguita Paolocci – in un locale in disuso dell’edificio mettemmo in piedi una sorta di atelier. Lo chiamavamo ʽIl pollaioʼ. Era una vera e propria fucina creativa traboccante di centinaia e centinaia di opere che attrassero, persino, alcuni galleristi famosi”.
L’itinerario espositivo sorprende per la varietà dei soggetti – un volto di Gesù, chiese e case innevate, marine, animali, contadini al lavoro, carretti siciliani, una banda musicale – per lo spontaneismo e la vivacità cromatica.
“Con questa iniziativa – continua lo psichiatra – ho voluto onorare la memoria di coloro che hanno vagato, per anni o fino alla morte in quelle corsie e in quelle ‘sorveglianze’. E soprattutto, a oltre quarant’anni dalla morte di Franco Basaglia, ispiratore della legge per il superamento dei manicomi, far comprendere le sofferenze provocate dall’isolamento e, talvolta, da cure simili a torture”.
Da qui la scelta di esporre anche un apparecchio per l’elettroshock, fasce di contenimento, aghi, farmaci e gli stantuffi che chiudevano i cancelli dei reparti.
“Tutti reperti che salvati dal macero – puntualizza Manlio Paolocci – dopo lo smantellamento del San Francesco ora vivono nella mostra permanente “C’era una volta il Manicomio qui”.
A fine mostra, salvo ulteriori proroghe, le “robe da matti” torneranno ad abitare nell’ex ospedale psichiatrico, lì dove dimesso il marchio della follia veri e propri artisti hanno liberato il loro talento.
Paola Stefanucci
“Robe da matti!”
Dal 30 ottobre 2021 al 9 gennaio 2022
Apertura: sabato e domenica, dalle ore 17 alle 20
Palazzo Potenziani Fabri
Via dei Crispoliti, 20-24; Rieti
Ingresso libero
Per accedere è necessario presentare in formato analogico o digitale la Certificazione Verde Covid-19 (Green Pass), in ottemperanza al D.L. del 23 luglio 2021, n. 105