Medicina e mitologia percorrono nei secoli strade parallele.
La maggior parte della terminologia medica che oggi usiamo comunemente, relativa a sintomi, a metodiche e strumenti diagnostici o a terapie, deriva dal greco; non di rado facciamo riferimento alla lingua greca e ai suoi miti per coniare il nome di nuove patologie, ordinarie o di rara incidenza.
La prima vertebra cervicale, quella che sostiene il capo, si chiama Atlante, dal nome del titano che reggeva la sfera celeste.
Il tendine più grosso del corpo umano, il calcaneare, è noto come il tendine di Achille. Ed è anche il più esposto (ai traumi), da qui l’espressione “tallone di Achille”, l’unico punto debole dell’invincibile eroe omerico.
Nell’attacco di panico è chiarissimo il riferimento al dio Pan. L’espressione “complesso di Edipo” allude all’eroe tragico che transita dalle opere di Sofocle alla teoria psicoanalitica di Sigmund Freud.
Nel 1979 è stata descritta un’affezione congenita di eccezionale riscontro indicata come “Sindrome di Proteo”. Caratterizzata da una crescita incontrollata e disarmonica della pelle, delle ossa, delle articolazioni e altri tessuti, deturpa drammaticamente l’aspetto esteriore di chi ne è colpito con manifestazioni proteiformi, che variano da paziente a paziente.
La morfina, un alcaloide estratto dall’oppio a forte azione analgesica, sedativa e ipnotica, richiama Morfeo, il dio del sonno.
Dopo questi brevi esempi l’Autore – professore emerito di Chirurgia all’Alma Mater Studiorum, Università di Bologna – riporta nel volume le leggende e i personaggi più emblematici della mitologia greca riferiti all’arte medica e i capolavori che hanno ispirato agli artisti di tutti i tempi.
Ed eccone alcuni tra i più noti.
La cefalea di Zeus, Crono (il Tempo) che divora i suoi figli, il vaso di Pandora e la nascita della misoginia, il supplizio di Prometeo da cui l’espressione “aver fegato”, il supplizio di Marsia scorticato da Apollo e le sue innumerevoli metafore, la follia delle Baccanti che squartano Penteo, re di Tebe, che aveva proibito i riti dionisiaci, il supplizio di Tantalo condannato alla fame e alla sete…
Non manca una galleria di medici leggendari, da Iapige a Chirone, da Asclepio e il simbolo del caduceo, a Ippocrate e il suo giuramento.
Francesco Minni dedica il suo libro al padre Paolo Emilio, insigne grecista, che gli raccontava i miti greci al posto delle favole.
Paola Stefanucci
PER ACQUISTARE IL LIBRO:
Miti dell’antica Grecia e medicina di Francesco Minni
C.G. Edizioni Medico Scientifiche, Torino, 2025, pp. 206, euro 28,00