Che cosa sappiamo davvero, al di là degli stereotipi, dell’omosessualità?
Il termine fu coniato in Prussia nel 1869 dallo scrittore Karl-Maria Kertbeny per descrivere l’attrazione e il comportamento sessuale tra persone dello stesso sesso.
Tuttavia, l’omosessualità, ben prima che venisse identificata con questo termine, era praticata sin dall’antichità in tutte le civiltà.
Tutto ciò è testimoniato anche da numerosi reperti archeologici sparsi nei musei di tutto il mondo, come l’ostracon (frammento di terracotta) dell’età ramesside in Egitto, raffigurante un rapporto omosessuale esplicito.
In questo libro l’Autrice, psichiatra e psicoterapeuta, ne analizza la storia partendo dal XXXI secolo a. C. fino ai giorni nostri, grazie alla sua longeva esperienza sul disagio mentale e la sua (possibile) risoluzione.
Ripercorre soprattutto il rapporto tra omosessualità e religione, da sempre mutevole a seconda delle epoche storiche, dei popoli, dei luoghi geografici. Tra accettazione, tolleranza, ostilità, condanna (anche alla pena di morte).
Affronta concetti odierni – dibattuti – quali l’identità sessuale, l’appartenenza sessuale assegnata alla nascita, l’orientamento sessuale (soggettivo), la manifestazione esteriore (espressione) di genere e l’identità di genere che viene acquisita durante la crescita, a partire dai 3-4 anni di età.
Inoltre, analizza condizioni cliniche quali disforia di genere, varianza di genere e disturbi dello sviluppo sessuale.
Non è semplice – afferma – specie per gli adulti, raggiungere la consapevolezza del genere di appartenenza.
Infine, una curiosità: l’omosessualità è molto diffusa nel regno animale. Gli studi etologici riguardano, finora mille e cinquecento specie.
Paola Stefanucci
Roma, 2023, pp. 125, euro 30,00