Non era certo facile distillare in poco più di trecento pagine la storia millenaria della Medicina attraverso i capolavori della letteratura e delle arti visive.
In questo libro vibrano due mondi, quello scientifico e quello umanistico (talvolta, a torto, considerati inconciliabili) che incontrandosi si valorizzano reciprocamente.
Gli Autori – l’uno medico immunologo e l’altro regista e uomo di teatro – illuminano la straordinaria relazione tra immaginazione scientifica e creazione artistica, mostrando quanto l’estetica sia stata una spinta determinante per la ricerca medica, almeno quanto quest’ultima abbia ispirato l’estro di scrittori, pittori e poeti nel corso dei secoli.
Ciascuno dei nove capitoli che compongono il volume, presenta un testo letterario o teatrale seguìto da un approfondimento scientifico di Alberto Mantovani – con un particolare riferimento all’immunologia – e da un commento storico-letterario curato da Claudio Longhi.
Sapiente e suggestiva la scelta dei temi. Eccone alcuni.
Il poeta latino Marco Anneo Lucano descrive nei suoi versi allergie e veleni, con precisione lenticolare.
Tucidide ne “La guerra del Peloponneso” racconta che chi guarisce dalla peste non se ne riammala, anche se di nuovo esposto al contagio, oppure ne contrae solo una forma attenuata. Lo storico e militare ateniese vissuto nel V secolo a.C. ci offre, dunque, una delle prime descrizioni di una caratteristica fondamentale del sistema immunitario: la memoria, proprietà su cui si basa il funzionamento dei vaccini.
La peste con il suo carico di morte, sofferenza e devastazione tornerà sovente sulla ribalta, non solo sanitaria, nel corso dei secoli. Ne scrive Paolo Diacono nell’“Historia Langobardorum” (VIII secolo d. C), Tacito, Virgilio, Boccaccio, Alessandro Manzoni ne “I Promessi Sposi”, gli scrittori premi Nobel Albert Camus e Orhan Pamuk. Sono testi che molti di noi hanno (ri)letto e sui quali abbiamo meditato durante la pandemia di Covid-19.
Il vaiolo appare nelle opere di Parini e Voltaire e la vaiolizzazione nelle corrispondenze di Lady Montagu. Mentre il “mal sottile” domina nei romanzi ottocenteschi e novecenteschi, da “La Signora delle camelie” di Alexander Dumas a “La montagna incantata” di Thomas Mann, e nella lirica.
La lotta al cancro pervade le pagine di Solženicyn e l’opera autobiografica “Non morire” di Anne Boyer (Premio Pulitzer 2020).
A completare l’opera, un attraente corredo iconografico sulla Medicina nella storia dell’arte.
PER ACQUISTARE IL LIBRO:
“Breve storia artistica e letteraria della Medicina” di Alberto Mantovani con Claudio Longhi
Milano, 2024, pp.304. euro 19,00