di Lorenzo Rizzi
Non basta essere genitore per essere padre (vale anche per la madre naturalmente).
La paternità è sì connessa alla generatività biologica, ma non solo, come leggeremo in queste pagine. Un libro scaturito da una serie di incontri pubblici nell’ambito del progetto “Noi uomini: papà e figlio”, un percorso di educazione all’affettività e alla sessualità dei ragazzi preadolescenti, che è stato ideato e realizzato dall’Autore.
Procreare è un aspetto importante della paternità, ma non è quello decisivo, dice Lorenzo Rizzi, pediatra, padre di due figli (e una in Cielo), perfezionato in Bioetica all’Università Cattolica Sacro Cuore di Roma.
Lo sviluppo delle tecnologie riproduttive ha ampliato ulteriormente il divario tra l’aspetto biologico e quello sostanziale della paternità (e della maternità).
La figura paterna, nel libro viene analizzata anche attraverso le più celebri opere d’arte che lungo i secoli hanno espresso il complesso rapporto affettivo tra padre e figlio: da Picasso a Chagall, da Leonardo a van Gogh, da Caravaggio a Matisse e molti altri.
Nel passato il padre rappresentava l’autorevolezza (intesa quale equilibrio tra forza e benevolenza), la guida, la fermezza, la solidità. E oggi? Non è più così.
In questo libro denso di contenuti, è illustrato, tra l’altro il significato del riconoscimento paterno, le responsabilità e gli obblighi, l’importanza della comunicazione, la padronanza di sentimenti ed emozioni dei padri e la necessità di riacquistare l’autorevolezza perduta.
Edizioni Cantagalli, Siena, 2023, pp. 344, euro 20,00