Ancora una volta si conferma che, nell’investire in FondoSanità, e più in generale in tutti i fondi pensione complementari, sul medio-lungo periodo risulta vincente puntare sui comparti più aggressivi e a maggiore esposizione azionaria. Una dinamica che spesso però si scontra con i timori di tanti piccoli investitori intimoriti da possibili perdite.
Ecco perché, proprio per far fronte a questa situazione, in molti casi, le casse complementari stanno adottando la strategia denominata life-cycle. Quest’ultima prevede che per i nuovi investitori di lungo periodo che restano silenti circa il comparto su cui puntare, si punti di default su quelli a maggiore esposizione azionaria, proprio perché, dati alla mano, è dimostrato che sul lungo periodo risultano più redditizi.
Una condotta questa, tra l’altro, apertamente sostenuta dalla Covip, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione.
Nella relazione annuale della Covip dello scorso 7 giugno 2023, si legge infatti: “Nella prospettiva di disegnare meccanismi di indirizzo delle scelte il più possibile efficaci, andrebbe rivista la linea di default che accoglie gli iscritti silenti basandola sull’approccio life-cycle, che sfrutti il lungo orizzonte temporale dell’investimento previdenziale tramite un’esposizione iniziale più elevata nei titoli azionari, caratterizzati da maggiore volatilità, ma pure da rendimenti attesi più elevati, e una progressiva riduzione di tale esposizione via via che si avvicina il pensionamento. Ciò anche in coerenza con le raccomandazioni dell’Ocse in materia”.
“Proprio seguendo queste direttive Covip – aggiunge il presidente del fondo complementare, Stefano Mirenghi –, in FondoSanità, i professionisti a cui manca poco alla pensione, e comunque dopo i 65 anni, vengono di default trasferiti al fondo Scudo. A tutti gli altri diamo il consiglio che, quanto più è lontano il momento della pensione, tanto più conviene puntare sull’azionario puro, cioè sul fondo Espansione”.
G.C.
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