Il peso del mondo sulle spalle di un clown”
La foto ritrae un vero clown che vive vicino a Treviso, il nome d’arte è Azzalai: pagliaccio, animatore, astrologo, mangiatore di fuoco. La foto è stata realizzata in studio e volutamente rappresenta un pagliaccio triste.
L’opera recentemente ha meritato la menzione d’onore al “Great Photo Award 2024- portraits”, concorso in Atene (Grecia).
Novanta fotografie realizzate da medici provenienti da una ventina di nazioni, 46 quelli italiani, che raccontano storie, rappresentano luoghi, offrono emozioni a chi le guarda.
Sono quelle esposte nella seconda edizione – appena conclusa – della mostra fotografica World medical view, ospitata nella sede Enpam e organizzata dall’Associazione medici fotografi italiani (Amfi) e PhotoArtMedica.
Sette autori di altrettanti scatti esposti nella mostra appena conclusa e selezionati per la nostra rubrica,fotografica raccontano in questo numero cos’è per loro la fotografia e come nasce lo scatto perfetto.
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Ad esempio, per Franco Ameli, otorinolaringoiatra di Genova, la fotografia è narrazione, il modo per raccontare il suo “vedere e sentire”. Ama la foto paesaggistica e naturalistica perché, dice, “sono momenti di magnifica consapevolezza di immersione nell’ambiente, in tutte le sue manifestazioni, dal micromondo ai grandi panorami. La Natura è principalmente bellezza e con silenzioso entusiasmo mi immergo nel tentativo di raccoglierne almeno una parte per condividerla con gioia. Nascono momenti di trascendente intimità, con il Creato”.
Altro appassionato di fotografia di natura, paesaggi naturali e animali selvatici è Fabio Gentili, medico di medicina generale da poco in pensione iscritto all’Ordine di Bologna. Per lui la fotografia è “passione, gioia di creare qualcosa che prima dello scatto non c’era e cercare di trasmettere ad altri la bellezza che vedo o percepisco”.
Poi c’è la street photography, il camminare per strada per immortalare momenti di vita.
Genere particolarmente apprezzato da Giuseppe De Nicola, iscritto all’Ordine di Napoli. Per lui “la fotografia è vita e contemporaneamente fermare il presente, l’attimo fuggente ma è anche rivivere il passato, i momenti, i profumi e le emozioni di determinate occasioni, è rendere un istante eterno”.
Street che diventa anche “racconto” come lo scatto realizzato da Giuseppe Iacuitti, medico cardiologo iscritto all’Ordine di Monza alla mostra del cinema di Venezia. “Mi piace la street photography così come le istantanee, prediligo girare per le città fotocamera al collo alla ricerca di attimi fotografici, ma anche la fotografia nei musei inserendo nella composizione visitatori e opere”.
Fotografia che per Roberto Carlon, medico cardiologo di Cittadella (Pd), è “un linguaggio con cui cerco di comunicare emozioni, le stesse che provo di fronte ad un certo soggetto o a un’idea”. Un linguaggio che si presta molto a diversi contesti. “Ho sempre desiderato sperimentare tutte queste possibilità espressive, per cui non ritengo di avere un mio personale tratto stilistico”.
Fotografia che entra nell’intimo soprattutto nel ritratto, tema preferito da Alberto Colognato medico in pensione di Vicenza, che per realizzare i suoi scatti, prima deve creare un rapporto con il soggetto.
E poi c’è chi come Catherina Dominguez Reali, medico oculista di Roma, della fotografia piace tutto ad eccezione dei ritratti ma solo perché le sembra violare la privacy delle persone. Per lei fotografare “è un momento di estasi in cui l’anima, gli occhi e la camera nelle mie mani sono in simbiosi”, citando Henri Cartier-Bresson
Norberto Maccagno
PER PUBBLICARE SULLA RUBRICA FOTOGRAFICA Tutti i medici e i dentisti possono inviare proprie fotografie per la pubblicazione sul Giornale della Previdenza, online e cartaceo. Si richiede l’invio di un minimo di otto scatti legati tra loro da un tema comune. Le foto devono avere una risoluzione minima di 1600×1060 pixel e devono essere a 300 dpi. Il materiale può essere inviato via email o attraverso un servizio di file hosting a giornale@enpam.it specificando nell’oggetto “PER RUBRICA FOTOGRAFICA” Si chiede di fornire un recapito telefonico, un indirizzo email, un breve curriculum professionale del tipo: Nome, cognome, dove è nato, quale specializzazione professionale ha conseguito, dove lavora e in quale città, indicare il tipo di fotocamera e relativi obiettivi utilizzati o smartphone e volendo; indicare un titolo che identifichi l’insieme delle foto inviate.