STORIA DI UN GRANDE SCIENZIATO E DI UN PREMIO NOBEL NON DATO di Giorgio Cosmacini
Chicago. 1949. Il neurofisiologo italiano, Giuseppe Moruzzi in collaborazione con il medico statunitense Horace Magoun, approda ad una scoperta “epocale”: la dimostrazione dei meccanismi fondamentali della regolazione del sonno. Avrebbe meritato il premio Nobel. Ma così non fu. Perché?
Più volte il duo Moruzzi – Magoun ricevette la candidatura al premio istituito dal magnate Alfred Nobel, produttore della nitroglicerina (sintetizzata dall’italiano Ascanio Sobrero, medico e chimico) che fu sistematicamente rimandata, finché cadde nel dimenticatoio. Per quali (in)spiegabili motivi?
In un centinaio di avvincenti pagine Giorgio Cosmacini ripercorre la parabola umana e professionale dello scienziato italiano – nato a Campagnola Emilia nel 1910 in una famiglia di medici da generazioni e scomparso a Pisa nel 1986 – e le ragioni di quel Nobel mancato.
Ragioni non sempre scientifiche.
Il libro è in gran parte una narrazione di ricordi, dice l’Autore, medico, filosofo e storico della medicina.
Attraverso testimonianze filiali, documenti conservati nell’archivio della famiglia Moruzzi e fitte pagine autobiografiche dello scienziato, Giorgio Cosmacini ci restituisce l’immagine di uno scienziato-umanista, “filosofo spontaneo”, la cui passione per la letteratura è quasi pari a quella per l’attività scientifica condotta anche all’estero: a Bruxelles, a Cambridge e Chicago.
Questa biografia – si legge nella quarta di copertina, tratta dall’introduzione scritta da Marco Boschetti, medico e cultore della materia – è un omaggio a un grande scienziato e, in fondo, anche alle migliaia di ricercatori e studiosi che, fuori dai riflettori, fanno progredire la scienza e spesso hanno aperto la via al successo di altri.
https://www.edizionipantarei.com/ Sesto San Giovanni (Milano),2024, pp. 124, euro 10,00