Ultima chiamata del 2022 per fare versamenti aggiuntivi o una tantum sui riscatti. Per il 2022 c’è tempo fino al 30 dicembre (perché l’ultimo giorno dell’anno cade di sabato) per fare un bonifico e fare fruttare al massimo il proprio investimento. Per proseguire sulla metafora cestista usata dal nostro giornale nei recenti articoli sul tema, sarà come fare canestro con un tiro da tre punti a qualche secondo dallo scadere del tempo.
Chi si muove per tempo, infatti, in una sola mossa costruisce un pezzo della propria pensione futura, taglia le tasse e risparmia sui versamenti, a fronte dell’imminente aumento dell’interesse legale deciso dal ministero dell’Economia e delle Finanze.
Ma andiamo per gradi. Per aggiungere un mattone alla pensione futura è possibile ad esempio riscattare il periodo degli studi universitari o il servizio civile o militare. Ora, chi ha un riscatto in corso ha l’opzione di fare un versamento aggiuntivo nell’ultima parte del 2022, mentre chi ha fatto domanda di riscatto e non ha ancora ricevuto una risposta può comunque provvedere e fare un versamento una tantum.
La seconda buona notizia per chi si attiva subito è che le risorse che il medico o il dentista vanno a investire si possono dedurre integralmente dal reddito imponibile. Vale a dire che il Fisco non andrà a considerare le somme investite nei riscatti tra i redditi da tassare, quelle somme non verranno tassate e contemporaneamente si avrà una base imponibile minore.
Il terzo vantaggio per chi ha i riflessi pronti e decide di fare un versamento entro il 30 dicembre è quello di alleggerire l’impatto dell’aumento dell’interesse legale deciso dallo Stato, che dal 1 gennaio 2023 schizzerà dall’1,25 al 5 per cento, facendo aumentare il costo della rateizzazione dei pagamenti anche se l’importo quota capitale da versare all’Enpam non aumenta di un centesimo.
Antioco Fois