MIA MADRE È UN FIUME di Donatella di Pietrantonio
Risale a undici anni fa l’esordio letterario di Donatella di Pietrantonio, dentista pediatrico, autrice di best-seller, tutti premiati, tradotta in 25 Paesi.
Ed eccolo, ripubblicato.
Solo la figlia può strappare al buio la mente di Esperia Viola, detta Esperina, ricostruendo la sua (e la loro) storia.
Un’esistenza, quella dell’ormai anziana donna, di fatica dura, di privazioni e sacrifici sin da bambina negli anni Quaranta, negli Appennini abruzzesi, insieme alle sue cinque sorelle.
Mai un giocattolo. E dopo la scuola, a primavera, il pascolo pomeridiano delle pecore e delle capre. Il matrimonio nel Sessanta. La maternità. La vita di campagna.
Ora una malattia degenerativa le sta portando via memoria e identità.
Eppure, giorno dopo giorno, riaffiorano brandelli di ricordi, dolci e crudeli.
L’allegria dei matrimoni, la ruvidezza degli affetti, l’emancipazione dall’analfabetismo e la fine della sottomissione femminile si intrecciano al racconto di una lenta metamorfosi dei sentimenti, in un indissolubile legame madre-figlia che oscilla tra amore e odio, nostalgia e rifiuto.
Einaudi, Torino, 2022, pp.192, euro 10,00