Il dolore lombare cronico in pazienti adulti si riduce con le terapie digitali (DTx).
Recentemente la Food and drug administration americana ha autorizzato un sistema di realtà virtuale immersiva che utilizza la terapia cognitivo-comportamentale per alleviare questo tipo di dolore.
Dopo uno studio di otto settimane su 179 persone con dolore lombare che durava da sei mesi o più, circa due terzi dei pazienti sottoposti a terapia cognitivo-comportamentale ha riportato una riduzione del dolore di oltre il 30 per cento. AppliedVR, la startup dietro questa terapia digitale, sta ora svolgendo altri test per intervenire in casi di fibromialgia, dolore post-chirurgia del ginocchio e artrite reumatoide.
È solo un esempio di come le DTx costituiscano senza dubbio un campo di grande potenzialità terapeutica.
VIDEOGIOCHI “TERAPEUTICI” E APP
Restando negli Usa, nel 2021 il videogioco EndeavorRx, ideato per bambini dagli 8 ai 12 anni con Disturbo da deficit di attenzione e iperattività, è stato il primo a ottenere l’approvazione della Fda.
Le terapie digitali sono una modalità di erogazione della terapia che si avvale di app per smartphone, intelligenza artificiale e algoritmi.
Sono dei veri e propri farmaci, anche per quanto riguarda il processo di sviluppo, che si basa sull’evidenza scientifica, ottenuta attraverso sperimentazioni cliniche controllate e randomizzate.
Tra quelle a disposizione degli utenti, come spiega questo articolo sul sito di Tech2Doc, ci sono app per smartphone (42 per cento), piattaforme web-based (26 per cento), gaming e videogame (9 per cento) o realtà virtuale (4 per cento). Gli ambiti terapeutici di maggiore utilizzo sono quelli della salute mentale per il trattamento di ansia e depressione (35 per cento), malattie croniche, come diabete e ipertensione (19 per cento), lotta alle dipendenze (13 per cento) e miglior qualità del sonno (9 per cento).
Le Dtx tendono a dedicarsi a patologie specifiche, che richiedono percorsi assistenziali lunghi, e mirano a influire sullo stile di vita e sui comportamenti del paziente.
Per questa ragione, nel corso degli anni il successo delle terapie digitali si è concretizzato sempre più nel trattamento di malattie croniche, permettendo ai pazienti di conservare la propria indipendenza e usufruire di una terapia più economica rispetto a quelle convenzionali.
DIGITALE, PRIMA OPZIONE TERAPEUTICA
Grazie a tale successo, probabilmente, in futuro le Dtx costituiranno la prima opzione terapeutica che il medico di famiglia raccomanderà a pazienti che soffrono di una malattia cronica. Ne ha parlato nel video “Medicina digitale, misurare o trattare” Giuseppe Recchia, vicepresidente della Fondazione Smith Kline e co-fondatore di daVinci Digital Therapeutics, prima startup italiana per la ricerca, lo sviluppo e la commercializzazione di terapie digitali da prescrizione medica per il trattamento di malattie croniche e dipendenze.
Caratteristica delle malattie croniche è quella di essere condizioni non destinate a risolversi: la modalità terapeutica ottimale sarà quella di combinare le diverse tecnologie sanitarie disponibili, tenendo sempre in considerazione le garanzie di efficacia e tollerabilità per medico e paziente.
Di fronte a una diagnosi di insonnia cronica, ad esempio, la terapia digitale potrebbe essere la prima scelta, alla quale, se non sufficiente, abbinare un farmaco. Nel caso di diagnosi di depressione maggiore, invece, la prima opzione potrebbe essere quella farmacologica, seguita da una terapia digitale antidepressiva.