PAN di Federico Audisio di Somma
Mentre il Covid (s)governa tutto il mondo, gli inquilini di un palazzo nel cuore di Milano, in lockdown “prigionieri” tra le mura domestiche, fanno i conti con se stessi più che con l’onnipresente tragedia virale.
C’è la famiglia di Piero Boroni, medico ligio al giuramento di Ippocrate, schiacciato tra dubbi esistenziali e il disagio del figlio Luchino, cantante frustrato. Ruben Crespi, omeopata, viaggiatore e filosofo anticonformista, con la sua incantevole compagna Eva.
Ci sono le anziane sorelle Costa. Il pittore lucano, ex impresario edile, Rocco Galli con la sua giovane musa moscovita, Alexandra. I coniugi Mario e Raffaella Flick, laureati e sottoccupati, nonché gestori di un bed and breakfast. Il ragioniere Plinio Lorusso e la principessa Catherine Marie Kettler, all’anagrafe Caterina Aragonese.
A intrufolarsi nell’edificio per spiarne e scompigliare gli inconsapevoli abitanti, Pan – la divinità greca, custode delle leggi della Natura – la cui visione semina il panico. A chi sta raccontando le sventure di noi uomini fragili, in balìa del terrore e ciechi sul futuro, il dio metà umano e metà caprino?
Racconta così la pandemia, attraverso una singolare epopea condominiale in cui tutti potremmo riconoscerci, Federico Audisio di Somma, medico dalla forte vocazione umanistica e scrittore premio Bancarella 2002, di recente in prima linea nella campagna vaccinale.
Pan è un libro “tentatore”. Colto e godibile, si fa leggere e rileggere, strappando sorrisi e interrogativi sulle nostre vite febbrili, sulle (in)certezze della Scienza, sul privilegio della libertà che, con faciloneria, consideriamo inossidabile.
Sem Libri, Milano, 2021, pp. 208, euro 20,00