Gli infermieri già possono, ma anche i farmacisti e i veterinari. Un domani anche qualunque altro professionista iscritto a un Ordine potrebbe seguire le orme previdenziali degli odontoiatri e dei medici chirurghi, che già da anni possiedono un fondo pensione complementare.
Infatti, dopo l’elezione del nuovo Consiglio di amministrazione avvenuta lo scorso 13 febbraio, FondoSanità, fondo negoziale dei professionisti sanitari, entra in una nuova fase, in cui la priorità assoluta sarà quella di puntare ad allargare la platea dei propri iscritti.
A spiegare le ragioni di questa precisa strategia e le modalità attraverso le quali ciò dovrà avvenire, è il nuovo presidente del Fondo, Stefano Mirenghi, odontoiatra di Carrara che, oltre a essere il responsabile Andi per la Regione Toscana, può contare su un’esperienza di lungo corso, essendo al suo secondo mandato in seno al Cda di FondoSanità.
“Dobbiamo partire da un dato di fatto ineludibile – racconta Mirenghi – : sul fronte dei costi di gestione, noi siamo competitivi con i fondi aperti e con i Pip, non altrettanto all’interno della nostra specifica categoria, cioè quella dei fondi negoziali. E questo è dovuto, fondamentalmente, all’esiguo numero di iscritti su cui possiamo contare in questo momento, che supera di poco le 8mila unità. Se si pensa che ci sono fondi negoziali come quello, ad esempio, dei metalmeccanici, che vanta qualche centinaio di migliaia di aderenti, ci si rede conto del divario che esiste e che dobbiamo cercare di colmare”.
Aumentare il numero degli iscritti permetterebbe di allargare la base su cui distribuire i costi di gestione, abbassando di fatto il suo impatto sul singolo aderente.
E diciamo pure, che i presupposti per vincere questa sfida in effetti ci sarebbero tutti.
FondoSanità, infatti, è un fondo che potrebbe essere il riferimento di una platea di potenziali iscritti di circa 800mila unità, quindi attualmente con una modesta penetrazione di circa 1 su 100.
LA RICETTA PER CRESCERE
Ma come fare per convincere una fetta maggiore di questi soggetti ad aderire a FondoSanità?
La ricetta su cui intende lavorare Mirenghi (nella foto) e il suo gruppo dirigente, prevede diversi ingredienti.
“Innanzitutto, cercheremo di coinvolgere di più le fonti istitutive – annuncia il nuovo presidente – : chiederemo quindi ai sindacati, agli Ordini dei medici e alle Commissioni albi odontoiatri, nonché a farmacisti, veterinari e altri soggetti i cui iscritti possono aderire al nostro fondo negoziale, di poter partecipare a loro eventi per poter pubblicizzare FondoSanità. E questa sorta di attività ‘di promozione’, richiederà un impegno diretto non solo dei 9 consiglieri di amministrazione, ma anche dei 25 delegati dell’Assemblea, che dovranno avere un ruolo di ambasciatori sul territorio, in modo da spiegare i vantaggi che si possono conseguire dall’adesione a un fondo complementare come il nostro”.
C’è poi un altro fattore che potrebbe portare a un incremento considerevole degli iscritti e che chiama in causa l’intera platea di aderenti all’Adepp, l’associazione che riunisce tutte le Casse previdenziali private dei circa 1,6 milioni di professionisti attivi in Italia.
“Abbiamo stabilito un accordo con il presidente dell’Adepp, Alberto Oliveti – spiega infatti Mirenghi – per cercare di coinvolgere tutte le Casse aderenti all’associazione, puntando quindi a trasformare FondoSanità, un domani, in un Fondo professionisti, aperto quindi ad avvocati, notai, commercialisti e altri. Questo, che sarebbe per noi un cambiamento epocale, dovrà però per forza di cose, passare per un cambiamento del nostro statuto, una cui bozza è già in via di elaborazione, per essere poi inviata alla Covip, l’organo di controllo dei fondi complementari, per avere l’approvazione definitiva”.
L’abbattimento dei costi di gestione di FondoSanità non passa, però, solo attraverso l’aumento della platea, che rappresenta uno strumento indiretto, ma anche mediante provvedimenti che direttamente incidano sulle spese.
“In questo senso – fa sapere Mirenghi – abbiamo già deciso e approvato un taglio dei compensi dei consiglieri di amministrazione e del collegio dei revisori, dando in questo senso un segnale preciso circa le nostre intenzioni”.
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Un altro fattore diretto su cui si cercherà di agire è quello dei costi legati alle iscrizioni di giovani professionisti o di familiari di soggetti già iscritti. “Anche su questo, abbiamo intenzione di operare per cercare di arrivare a un calo del canone di iscrizione – annuncia Mirenghi – e possibilmente al taglio delle spese di gestione riguardanti la prima annualità: sia per parenti di soggetti di iscritti e sia per professionisti con un’età anagrafica inferiore ai 35 anni”.
“Da notare che – conclude il nuovo presidente di FondoSanità – per questi ultimi, esisteva già un accordo in questo senso che valeva per i giovani iscritti provenienti dall’Enpam e che ora è stato allargato anche agli iscritti che arrivano dal Sindacato italiano veterinari medicina pubblica (Sivemp). Punteremo, tra le altre cose, ad estendere questa agevolazione a tutti i potenziali nuovi iscritti al di sotto dei 35 anni”.
Giuseppe Cordasco
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